Giulia De Lellis: perchè il suo successo non può più allarmarci
Col suo libro “sulle corna”, Giulia De Lellis supera in classifica anche Scurati. Storia di un successo annunciato e inevitabile
E’ uscito martedì 17 Settembre il libro più discusso dell’anno: Le corna stanno bene su tutto ma io stavo meglio senza, sorta di diario in cui l’ex protagonista di “Uomini e Donne” e oggi affermata influencer Giulia De Lellis racconta senza peli nella penna dei tradimenti subiti dal suo ex Andrea Damante, conosciuto proprio nel salotto pomeridiano di Canale 5.
Il successo del libro era già scritto: mentre scriviamo è ancora sul podio della classifica dei libri più venduti della settimana secondo Ibs, lasciandosi dietro addirittura il Premio Strega Antonio Scurati (M, Il figlio del secolo). Vi sento, cari lettori, state già gridando all’involuzione, ma la questione è molto più ampia di così, e forse stiamo dando al fenomeno un’importanza che non ha.
Giulia ha semplicemente raccontato “a modo suo” un’esperienza di vita che, prima o poi, è capitata a tutti. Il libro fa parte del suo percorso di normalizzazione: raccontando le sue debolezze, della playstation scassata, delle telefonate alle rivali che sono la quintessenza del masochismo amoroso, la De Lellis vuole dire: “Ragazze, è vero. Io oggi guadagnerò più di quanto guadagnassi prima, ma sono come voi: il mio ragazzo mi ha fatto le corna e ne sono uscita. Potete farcela anche voi”. In altre parole, la passionale romana classe ’97 è l’esempio di quello che affermavo in un precedente editoriale: il gossip ci piace perché avvicina alla nostra esperienza umana e fallibile personaggi, icone che avremmo creduto stoiche e imperturbabili.
Giulia De Lellis parla, scrive. Ma chi c’è dall’altra parte della pagina? E qui si apre la seconda questione: il potere (non sta a me giudicare se illusorio o consapevole) del pubblico.
Finita, o comunque ampiamente ridimensionata l’era del televoto, oggi tutto si è ridotto ad un pollice che schiaccia segui su Instagram: un’operazione semplice e banale ma che ripetuta quattro milioni di volte (tante sono le persone che “seguono” la De Lellis su Instagram) significa introiti, collaborazioni, denaro. Significa che una grossa casa editrice ti chiama e ti chiede di raccontare una storia, la tua.
E non basta semplicemente non comprare il suo libro per dirsi immuni dal potere di fascinazione dell’icona De Lellis: ne parlerai comunque, anche solo per marcare la distanza che separa il suo mondo dal tuo. Il marketing, nell’era della spetctacle-performance funziona (anche) così.
Nei giorni o forse addirittura nelle ore successive alla pubblicazione, i social sono stati sommersi da citazioni tratte dal libro. Scorrendole più o meno velocemente mi sono reso conto di quanto il nostro modo di scrivere e forse anche di pensare, questo sì, si stia lentamente involvendo: il fatto di dover continuamente formulare pensieri sintetici, immediati e a portata di social, ha impoverito il nostro lessico ed i libri, almeno quelli nati esclusivamente per soddisfare le nostre bulimiche aspettative ne sono solo uno specchio.
La volontà del pubblico, la sua attenzione è infine estremamente volatile, così come è amplissima l’arena competitiva che si riempie ogni giorno di nuove web star: quante di quelle che oggi sono sulla cresta dell’onda lo saranno tra dieci anni, senza che prima abbiano costruito un piano B e un solido percorso professionale che impari a prescindere dalla propria immagine?
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