21 Marzo 2018 - 13:59

Governo: la nuova “mossa” del Cavaliere Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha incredibilmente dato l’ok a Salvini per un accordo con il Movimento 5 Stelle. Ma cosa si nasconde, in realtà, dietro questa scelta?

Silvio Berlusconi è rimasto sconvolto dal risultato delle elezioni che, in qualche modo, gli ha tranciato le gambe. Ma il Cavaliere ha trovato subito il modo per riprendere la sua rotta.

L’ex Premier avrebbe trovato un accordo con Matteo Salvini per un esecutivo di programma, che vedrebbe coinvolto anche il Movimento 5 Stelle. Infatti, il piano sarebbe quello di affidare la Camera a Roberto Fico, rappresentante grillino, mentre al Senato dovrebbe salire un uomo di Forza Italia. E la Lega? Metterebbe le sue mani su Palazzo Chigi, portando Matteo Salvini al suo primo mandato da Premier.

Il piano di Silvio Berlusconi è però molto insidioso e nasconde parecchi aspetti. Al centro del “complotto” vi è il fatto che veder fallire subito un tentativo con i grillini aprirebbe a strade alternative meno ostiche (accordo con il Partito Democratico).

Il secondo aspetto da tenere in considerazione è che il leader del centrodestra dopo il 4 Marzo non è più il Cavaliere. Un modo per tamponare l’avanzata di Salvini sarebbe quello di farlo “friggere” con tentativi di formare una maggioranza che possano risultare veri e propri inciuci. E porterebbe il leader della Lega a contraddire sul campo ciò che ha detto finora.

Il terzo, probabilmente il più importante, sarebbe quello dello “scarico delle responsabilità”. Infatti, questa proposta di governo verrebbe quasi sicuramente rifiutata dal leader del M5S Luigi Di Maio. A quel punto, la responsabilità per un Governo che non si forma non sarebbe più di Berlusconi, ma del pentastellato. Ciò garantirebbe terreno fertile per attaccare pubblicamente tutto il Movimento e per riguadagnare consensi elettorali, in vista di nuove elezioni.

Insomma, mai dare il Cavaliere Silvio Berlusconi per morto. La strategia, però, è ancora tutta da mettere in atto, e non è detto che vi sia la possibilità per farlo.

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