Governo Draghi: la pittoresca macedonia dei nuovi sottosegretari
Se dopo la nomina dei ministri erano già in tanti a storcere il naso, il Governo Draghi con la nomina dei sottosegretari ha superato ogni avvilente aspettativa
Il Governo guidato da Mario Draghi è, a tutti gli effetti, al completo. Il Consiglio dei Ministri ha approvato la lista dei sottosegretari e viceministri: 19 donne e 20 uomini. Da definire soltanto il sottosegretario con delega allo sport. L’ufficialità ha provocato non pochi malumori in un esecutivo che sempre di più acquista i connotati di una accozzaglia informe e senza prospettiva. Il completamento dell’occupazione dei ruoli istituzionali certifica a pieno titolo la sconclusionata “macedonia” di figuri che occuperanno ruoli strategici per il futuro del Paese.
La cultura alla grande “lettrice” Borgonzoni
L’Italia è un paese di paradossi costanti e la nomina dell’ex candidata per la Lega alla Regione Emilia Romagna ne è la prova. Una donna che ha dichiarato con vanto “non leggo un libro da tre anni” adesso affiancherà Dario Franceschini. Questo deve far riflettere molto gli italiani sull’importanza che certe cose anno per chi ci governa. Il problema non è neanche della Borgonzoni in sé, ma di un sistema incapace di valorizzare le persone competenti che davvero avrebbero occupato quel ruolo con capacità.
Da Topolino a Dante il passo è breve
Il deputato barese della Lega Rossano Sasso è appena stato nominato sottosegretario all’istruzione nel governo Draghi. Pochi giorni prima su Facebook la frase: “Chi si ferma è perduto, mille anni ogni minuto”. Frase che lui attribuiva a Dante che in realtà si rivela essere invece niente meno che del nostro amato Topolino. Insomma se con la nomina alla cultura eravamo partiti scoraggiati, l’istruzione non ci fa sperare in meglio.
Alla difesa la paladina dei migranti
Stefania Pucciarelli è stata nominata sottosegretaria alla Difesa. Stefania Pucciarelli era diventata famosa per aver messo un “mi piace” ad un commento su Facebook di un utente che aveva scritto, in riferimento all’assegnazione delle case popolari a cittadini di origine straniera “certe persone andrebbero eliminate dalla graduatoria dal tenore di vita che hanno. E poi vogliono la casa popolare. Un forno gli darei“. In seguito la Pucciarelli definì quel like “una leggerezza”. Tra le altre uscite infelici della Pucciarelli ricordiamo anche quando si disse sconvolta perché era l’unica italiana nel vagone di un treno.
Il governo dei migliori è in realtà il governo dei peggiori compromessi
Gli esempi sopra citati ci fanno capire come la squadra di Governo sia del tutto costituita da un compromesso avvenuto tra i partiti. Non esiste alcun Governo dei migliori come auspicava Mattarella. Ciò che è venuto fuori è un governo spaccato su tutti i fronti che Draghi dovrà provare a gestire coordinando i suoi fedelissimi a cui sono affidati i ruoli chiave. Alcuni diranno che Draghi non poteva fare miracoli con la classe dirigente che aveva, e hanno ragione. Ma il solo fatto che l’ex leader della Bce, che non voleva viceministri ma solo sottosegretari, abbia ceduto ai partiti, significa che questi abbiano imposto la propria classe dirigente senza un’adeguata selezione. Insomma, per farla breve quei nomi sono figli di una selezione apposita e non di una “scelta tra i migliori”.
Sarà una quotidiana guerra di posizione, un po’ come nel precedente governo, con la differenza che i partiti da mettere d’accordo non saranno più quattro ma tutto il Parlamento esclusa la Meloni. Si delinea così un catastrofico scenario politico che difficilmente sarà in grado di far risollevare il Paese dalla drammaticità del momento storico.
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