Il gran finale dell’Italian Movie Award 2015 e i suoi ospiti
Marco D’Amore, Gianfelice Imparato, Valerio Caprara, Marco Belardi, Edoardo De Angelis e Luca Abete ricevono il prestigioso premio dell’Italian Movie Award, ideato e diretto da Carlo Fumo
[ads1]
Si è svolta ieri, 12 luglio, a Pompei presso l’anfiteatro del parco naturale nel centro commerciale La Cartiera, la serata conclusiva dell’Italian Movie Award dedicato al tema alimentazione e agli stili di vita, presentato da Luca Abete. Al pubblico numeroso e caldo il noto inviato di Striscia La Notizia vuole fare un applauso prima di invitare a salire sul palco “il compagno di viaggio”, il presidente e direttore Carlo Fumo.
Sul palco del festival dalla risonanza enorme per social e media, il presidente e direttore artistico Carlo Fumo, visibilmente orgoglioso del successo della sua kermesse, ha esordito così: “Ce l’abbiamo fatta!”
Poi ricorda cosa è accaduto nel ricco pomeriggio. Alla presentazione con gli autori Antonio Giordano e Paolo Chiariello, giornalista di Sky Tg24, di Monnezza di stato, libro di successo che ha la prefazione del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, è seguita la premiazione dei poeti della II edizione del concorso di poesie promosso da Mediavox e ideato da Viridiana Myriam Salerno.
Inoltre, tutti i ragazzi della MasterClass hanno ricevuto l’attestato del corso formativo gratuito a cui hanno preso parte dal 6 al 10 luglio. Orgoglioso dell’opportunità offerta a 100 partecipanti, Carlo Fumo li ha invitati a salire sul palco per una foto ricordo insieme a Piergiorgio Cesaro, Valeria Lubrano Lavadera, Roberta Inarta, Carlo Picone e Diletta D’Errico.
Per il direttore del centro commerciale La Cartiera, come aveva anticipato nella conferenza stampa, “questo è stato l’anno della consacrazione del festival”. A La Cartiera, principale sostenitrice del festival, sono stati rivolti i ringraziamenti di Lavadera, la responsabile marketing di Sogeprim. Mentre Carlo Picone della Scuola di Cinema di Napoli ha evidenziato il successo dell’Italian Movie Award dicendo che “Di festival ce ne sono tanti, ma non con così tanta partecipazione”, la conclusione di Roberta Inarta è stata questa: “La Scuola di Cinema di Napoli è stata onorata di partecipare a questa iniziativa”.
Dopo le foto di rito, uno dei 100 ragazzi della MasterClass ha voluto ringraziare, a nome di tutti, il festival per l’opportunità offerta, utile a “concepire il cinema come arte”.
Evitando le critiche mosse al suo festival per la location, Carlo Fumo ha ribadito che in un centro commerciale è stata fatta tanta cultura. Con eventi come l’Italian Movie Award, la location passa in secondo piano.
L’Italian Movie Award ha salutato il pubblico numeroso e caldo con l’esibizione lirica di Elisabetta Vilni. L’ultima serata è iniziata ufficialmente con la proiezione del corto di Stefano Accorsi Io non ti conosco, vincitore del Nastro d’Argento 2014, come miglior esordio alla regia. Attraverso una storia vera, scritta da Accorsi insieme a Marianna Cappi e Francesco Bruni, in cui nei panni di un fioraio c’è un attore straordinario: Gianfelice Imparato.
Da Monicelli a Bellocchio, da Risi a Moretti, passando per Ettore Scola, Sorrentino, Castellitto, l’attore ha recitato in oltre venti film, tra cui Gomorra e Il Divo. Il primo ospite della lunga serata finale è stato l’attore, commediografo e regista Gianfelice Imparato che è salito sul palco dell’Italian Movie Award per essere premiato.
I cortometraggi, uno degli argomenti a cui il festival tiene maggiormente, sono per l’artista i mezzi più economici e veloci per comunicare, mentre il festival diventa, per la sua risonanza mediatica, “una lente di ingrandimento” a livello nazionale utile al territorio.
Dopo aver premiato Gianfelice Imparato, sul palco dell’Italian Movie Award è il momento di accogliere una persona molto importante. Luca Abete ha invitato nel salotto culturale Antonio Giordano, il presidente della giuria internazionale del festival. Il ricercatore, scienziato di fama internazionale, oncologo, docente e scrittore di vari libri di denuncia sull’inquinamento e l’incidenza di malattie degenerative e del cancro, con i libri Campania terra di veleni e Monnezza di stato, ha onorato lo straordinario lavoro del padre Giovan Giacomo Giordano degli anni ’70, volto ad informare la popolazione campana su dati e rischi dell’inquinamento ambientale sulla salute di tutti noi.
Accolto con un applauso, Antonio Giordano è salito sul palco e ha spiegato la sua presenza in un festival così importante, che affronta in maniera seria il tema dell’alimentazione, che “va di pari passo con il problema ambientale”.
Dopo essersi soffermato sui benefici per la salute della dieta mediterranea, insieme a Carlo Fumo annuncia il corto vincitore della categoria Short Social Competition: El hombre mas famoso del mundo. Il regista Ruben Barbosa, assente per lavoro, volerà a Philadelphia allo Sbarro Institute nella Temple University. Questa opportunità è organizzata in collaborazione con il prof. Antonio Giordano, che svela il motivo del consenso dell’Università nel prendere parte a questa manifestazione: “Carlo, con questa iniziativa, ha affascinato la leadership straniera”.
Poi, sul palco è salito il giornalista che ha accompagnato Antonio Giordano nella redazione di Monnezza di Stato: Paolo Chiariello. Ribadendo l’importanza di dire la verità e raccontando la verità della Campania, Chiariello afferma come, dalla “terra dei cachi”, si è passati a parlare della “terra dei veleni”. Dopo il libro di denuncia di Giordano e Chiariello, è giunta l’ora per lo Stato di intervenire veramente per mettere fine all’Italia dei veleni.
Il palco del festival cinematografico internazionale ideato e diretto da Carlo Fumo è abbastanza grande per accogliere tanti ospiti. Il patron del festival ha presentato al pubblico uno dei più grandi critici della storia del cinema italiano, presidente della Film Commission della Regione Campania, giornalista e docente di Storia del Cinema presso la facoltà di Scienze della Formazione all’Università Sor Orsola Benincasa di Napoli, nonché volto noto del programma Cinematografo di Marzullo su Rai Uno: Valerio Caprara.
Dopo il saluto del professore al festival, Caprara ha consegnato agli autori del libro Monnezza di Stato la medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana. Ad Antonio Giordano e alla sua fondazione sono stati consegnati i fondi raccolti dal concorso di poesie organizzato da Mediavox e il Nadir. Giordano, Chiariello e Caprara, inoltre, sono stati omaggiati con regali artistici donati dai poeti che hanno partecipato al concorso.
Al critico Caprara è affidata una seconda premiazione; a ricevere il Vitruviano d’Argento per la produzione è la Lotus Production e, in particolare, il produttore Marco Belardi.
In un momento in cui il cinema italiano è in crisi Carlo Fumo vuole premiare un produttore italiano, reduce di tanti lavori di successo che è sul set con cinque film.
Dopo aver visto un showreel delle produzioni Lotus, con Belardi e Caprara si discute dello stato di salute del cinema e della produzione italiana. Marco Belardi ha, nel corso dell’intervento, chiarito così il suo punto di vista: “Il cinema italiano è sempre stato in crisi, ma bisogna sempre provarci e trovare il lato positivo per trovare la propria strada“. L’obiettivo di Belardi per il futuro prossimo è quello di lavorare all’estero come hanno fatto tanti grandi registi italiani. Al direttore e presidente dell’Italian Movie Award, “una persona molto determinata nel fare questo con tanta passione” vanno, infine, i complimenti del produttore Belardi.
Prima di far premiare Valerio Caprara da Marco Belardi, Carlo Fumo chiede il valore dei corti in concorso, il giudizio sul festival e l’opinione sull’importanza dei percorsi formativi cinematografici gratuiti, come la MasterClass dell’Italian Movie Award. Prendendosi del tempo per giudicare i corti e sottolineando quanto sia fondamentale la formazione gratuita, Caprara ha evidenziato che il giudizio sul festival è dato dalla gente. Con l’Italian Movie Award non ci si ritrova a parlare di cinema solo con gli addetti ai lavori, ma con “le persone vere”.
Ad aprire il V ed ultimo red carpet dell’edizione 2015 dell’Italian Movie Award, tra una folla di ammiratori, ci sono stati Marco D’Amore ed Edoardo de Angelis, gli ultimi ospiti ad essere intervistati da Luca Abete e Carlo Fumo nel salotto culturale del festival cinematografico.
Il film Perez, premiato con il Globo d’Oro a Luca Zingaretti come miglior attore, è il progetto di Edoardo De Angelis in cui ha voluto l’attore Marco D’Amore, nei panni di Corvino.
Dopo essersi soffermato sul legame con la propria terra, il regista De Angelis chiarisce perché ha voluto nel suo film l’attore napoletano: “Marco racchiude le caratteristiche di un cavallo da lavoro e un cavallo di razza, è l’attore ideale col quale si possa desiderare di lavorare”.
Tra le tante curiosità sull’ambito cinematografico e sul film Perez, il pubblico scopre che Marco D’Amore è un attore attento al copione e si prepara lasciandoci suggestionare dalla vita per il suo ruolo. Poi, soffermandosi sulla serie di successo Gomorra, l’attore svela quanto sia forte il legame con la gente del territorio che, a differenza della critica, ha accolto fin dall’inizio favorevolmente il lavoro.
I ragazzi della MasterClass hanno tante curiosità sul cinema. Mentre a Marco qualcuno chiede quale sia la sua idea della commedia nel raccontare il dramma della camorra, ad Edoardo viene rivolta la domanda su quale sia il “fattore x” di una persona durante un provino. Alla fine delle domande, dopo aver consegnato il Vitruviano d’Argento a Marco D’Amore ed Edoardo De Angelis, Carlo Fumo ha fatto percorrere il red carpet al presentatore dell’edizione 2015 dell’Italian Movie Award.
Sul palco ad attenderlo una sorpresa. Luca Abete ha ricevuto dalle mani di Carlo Fumo il prestigioso premio, alla fine di un percorso che dal 4 luglio ha fatto parlare molto di sé per gli ospiti e il valore culturale con cui si è affrontato la tematica dell’alimentazione in ambito cinematografico.
Un ringraziamento speciale Carlo Fumo lo ha rivolto a Piergiorgio Cesaro, Valeria Lubrano Lavadera, allo staff e a tutti quelli che hanno reso possibile il festival. Prima di dare appuntamento all’edizione 2016 dell’Italian Movie Award, l’esibizione di Elisabetta Vilni ha salutato il pubblico e la proiezione del film Perez ha concluso il festival cinematografico ideato e diretto da Carlo Fumo.
[ads2]
ARTICOLO PRECEDENTE
Anteprima del GFF al Bambino Gesù di Roma con Aura, la Disney e Conticini
ARTICOLO SUCCESSIVO