31 Maggio 2018 - 07:31

Il progetto “Re-Generation Y-outh” approda al Parlamento Europeo

re-generation y-outh

Quando l’Europa chiama, i giovani italiani rispondono. Si terrà a Strasburgo l’1 e il 2 giugno il forum internazionale di giovani “European Youth Event”, dove parteciperanno undici ragazze del Meridione, presentando Re-Generation Y-outh

Sono tutte under trenta le undici ragazze che l’1 e il 2 giugno rappresenteranno il Meridione all’European Youth Event, forum internazionale di giovani promosso dal Parlamento Europeo per discutere delle priorità per il futuro dell’Europa. Si chiama “Re-Generation Y-outh” il progetto che sbarcherà a Strasburgo, nato a Salerno dalla mente di Giusy Sica, team leader del gruppo dove figurano anche quattro giovani lucane: Rosa Maria Gloria Basanisi, Morgana Bruno, Sara Zaccagnino e Pegah Moshir Pour.

Attualità e best practice sono gli assi portanti di confronto che coinvolgeranno circa ottomila partecipanti e oltre trecento relatori nella capitale politica dell’Unione Europea. “In un clima oggi delicato per l’Europa portare la nostra voce attraverso un progetto di rigenerazione non solo di spazi fisici ma anche di nuove idee da condividere con la generazione Millennials è per noi motivo d’orgoglio” – sono le parole di Sica, che oltre a essere la team leader è project manager culturale e membro dell’Associazione italiana Giovani per l’Unesco.

Fulcri del progetto sono la transdisciplinarità, ossia un approccio globale che non tralasci i differenti gradi di realtà, quindi di percezione, e la connessione tra personalità differenti verso un obiettivo che sia inclusivo. Le componenti del gruppo rappresentano, infatti, ognuna un sapere differente: archeologia, medicina, giurisprudenza, filosofia, architettura. In comune hanno un solo fine: ripensare i processi innovativi e rigenerativi europei, ponendoli alla base di una nuova metodologia d’approccio per la risoluzione delle problematiche globali. E non è un caso che le componenti siano tutte donne. L’approccio innovativo è anche questo: puntare ad una parità uomo-donna che sia effettiva collaborazione nelle dinamiche decisionali europee.

Nei due giorni durante i quali le ambasciatrici italiane siederanno ai tavoli tematici insieme ai decision makers, saranno trattate tematiche quali l’intelligenza artificiale, l’educazione, la valorizzazione degli spazi periferici, le problematiche bioetiche e ambientali, la cannabis terapeutica e il futuro geopolitico dell’Unione Europea. Infine, le idee che emergeranno saranno raccolte in una relazione, che sarà presentata agli eurodeputati in autunno.

E’ il sogno europeo la base di questo progetto, strettamente connesso con l’idea di “rigenerare” e con la “Youth Generation”, la generazione dei Millennials cresciuta a pane ed Erasmus che nell’alleanza dei popoli auspicata anni or sono in un’aspra isola laziale vuole continuare a crederci (euroscetticismi e sovranismi a parte), perché c’è tutta la volontà di ritrovare l’anima cosmopolita di ventotto paesi dove il dialogo sia la regola, l’unione il fine.

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