22 Marzo 2021 - 17:29

“Immunità di gregge entro il 14 luglio 2021”, auspica Terry Breton

immunità di gregge Europa

Il commissario europeo incaricato alla campagna vaccinale ribadisce il raggiungimento dell’immunità di gregge in Europa entro questa estate

Si presume entro il “14 luglio 2021”, giorno in cui si celebra l’unità nazionale francese e si commemora la presa della Bastiglia, il raggiungimento dell’immunità di gregge in tutta Europa, riscattandosi da un virus che ormai da più di un anno ha cambiato drasticamente le nostre abitudini di vita. Questo è quanto affermato dal Commissario Europeo Terry Breton, responsabile della campagna vaccinale in Europa.

Nell’annuncio di questa data si è probabilmente voluto “riecheggiare” la dichiarazione del Presidente Joe Biden, che ha asserito la fine dell’incubo per gli Stati Uniti entro il prossimo 4 luglio, giorno della commemorazione dell’indipendenza degli Stati Uniti.

Al di là della scelta puramente simbolica di una data per la “liberazione” dal nemico invisibile, le argomentazioni che si innestano in queste affermazioni riguardano la possibilità o meno di approvare ed acquistare il vaccino russo “Sputnik”. Da una prima analisi l’Europa, con a capo Terry Breton non ha intenzione di fare uso del vaccino russo, anche se questo fosse approvato da parte dell’Ema.

Ma la pensano tutti così in Europa? No. La riduzione delle forniture del vaccino Astrazeneca dopo la sospensione delle somministrazioni e i ritardi di tutte le altre forniture di vaccini in Europa, hanno spinto la Cancelliera tedesca Angela Merkel ad ipotizzare una strada “tedesca” per affrontare il problema degli approvvigionamenti dei vaccini, magari valutando la possibilità di acquistarli autonomamente.

Pare che della stessa “pragmaticità” sia intrisa anche la linea di pensiero del Premier Draghi, sebbene in Europa si voglia continuare a fare utilizzo di vaccini prodotti in Europa. A quanto pare i russi starebbero riscontrando non poche difficoltà nella produzione di questo vaccino in patria e ci sarà forse persino il bisogno di sostenere la produzione del siero russo presso aziende europee.