Impressioni di settembre spiegata dalla PFM
Impressioni di settembre, una delle canzoni di maggior successo della PFM. «Il brano è una fotografia momento per momento», come racconta Franz Di Cioccio
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Impressioni di settembre viene pubblicata nel 1971, immediatamente prima dell’album Storia di un minuto, come lato B del singolo La carrozza di Hans.
Molti si sono interrogati sul significato: alcuni hanno interpretato settembre come metafora del cambiamento, altri hanno avvertito nel mese che segna l’inizio dell’autunno un senso di nostalgia e di declino.
La verità sulla genesi e la storia sociale del brano, Impressioni di settembre, ci è stata raccontata dal leader della PFM Franz Di Ciocco, durante l’intervista di ZON prima del concerto a Scario (Salerno), lo scorso 13 settembre.
La PFM partecipò e vinse il Festival di musica d’avanguardia e di nuove tendenze, nel 1971 a Torre del Lago, con la versione originale de La carrozza di Hans.
Subito dopo fu pubblicato un 45 giri singolo con il lato B che conteneva Impressioni di settembre: «Impressioni di settembre era un bel pezzo, ma non era il brano di punta del 45; certo aveva un suggestione molto forte. Ciò che ha reso la canzone così evocativa è stata la presenza di un nuovo strumento, il mellotron, che ti piglia allo stomaco e ti scuote. Il mellotron, d’invenzione inglese, è una proposta di violini realizzata con le tastiere».
«Il testo è bello – prosegue Di Cioccio – perché l’ha scritto Mogol, ed è bello perché lui uscendo di casa ha raccontato quello che ha visto la mattina. È talmente realistico perché, come sa fare Mogol, il brano è una fotografia momento per momento di quello che ha visto; la rugiada era vera, il cavallo era vero, e questo, insieme a quel suono, ha creato la suggestione».
Articolo a cura di Annarita Cavaliere & Gerardo Mele
Foto – All Rights Reserved Pietro Avallone
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