20 Gennaio 2021 - 17:11

Joe Biden: il presidente e il rapporto anti-Trump coi social

Joe Biden Usa

La presidenza di Joe Biden ha inizio a partire da oggi. E già il democratico ha intrapreso una strada diversa

Una cerimonia sobria, all’insegna della piena contrapposizione rispetto a tutto quello che Trump aveva detto e fatto durante la sua legislatura. Joe Biden ha iniziato oggi il suo cammino alla guida degli USA, e già ha intrapreso una strada completamente unica e molto singolare. Dopo la sua cerimonia d’insediamento durante la giornata di oggi, però, è tempo di capire come muoversi e incominciare i primi provvedimenti. E, da questo punto di vista, la strategia del neo-presidente si sta facendo già sentire, soprattutto per il suo diverso sviluppo.

Infatti, nei suoi progetti c’è senza dubbio lo stop alla realizzazione del muro anti-migranti che Trump aveva promesso durante la sua legislatura. I tempi, però, non sono stati rispettati da parte del repubblicano. Ora, con la nuova legislatura, Joe Biden ha deciso di mantenere i rapporti con il Messico più intatti e saldi. La via dell’accoglienza sembra essere quella maestra per il nuovo presidente. Quest’ultimo ha intenzione di ribaltare drasticamente tutto quello che il tycoon aveva fatto nel corso della sua legislatura.

Tra questi vi è sicuramente l’ordine di chiedere agli americani di indossare la mascherina per i primi 100 giorni del suo mandato. Inoltre, il presidente garantirà anche lo stop del ritiro della nazione americana dal patto firmato con l’OMS. Altro punto cardine sarà l’accordo sul clima, dove gli USA rientreranno tra i protagonisti assoluti. Soprattutto, però, la rivoluzione verrà firmata in altre sedi, in modo molto più sottile. L’utilizzo dei social da parte del neo-presidente sarà, infatti, radicalmente diverso rispetto a quello fatto dal repubblicano.

Una rivoluzione democratica all’insegna dei social

Joe Biden non era sicuramente il favorito nella battaglia “social” ingaggiata con Donald Trump. Eppure, proprio lì ha sbaragliato la concorrenza, mettendo alla gogna il miliardario e capovolgendo radicalmente tutto ciò che quattro anni fa ne aveva favorito la vittoria. Come ha fatto? Semplicemente è stato prevedibile, solare e abbastanza palese. Infatti, il presidente non ha mai fatto giravolte di sorta nei confronti del suo programma elettorale. Anzi, è sempre risultato molto fedele e non è mai contravvenuto alle proprie intenzioni iniziali, mettendole in evidenza fin da subito e creando una posizione di sicurezza all’interno dell’elettorato. Cosa che, invece, non è riuscito a fare Donald Trump, che a furia di spostare il proprio umore sulla base dei propri social ha finito per ingabbiarsi.

Il profilo ben più istituzionale e “simpatico” di Joe Biden, dunque, ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria. Altro aspetto assolutamente unico che ha funzionato e che è stato praticamente funzionale per supportare il presidente nella sua rincorsa è stato il ruolo della sua vice-presidente. Kamala Harris è stata una vera e propria spina nel fianco per l’amministrazione di Trump, che ha più volte attaccato duramente facendo il “lavoro sporco” e risultando credibile e mai forzata, anzi. Proprio questo ha permesso allo stesso neo-presidente di avere le spalle coperte e di diventare virale anche tra i più piccoli, agganciando un ponte con i più giovani. Ciò è risultato fondamentale per dare un “refresh” all’immagine politica e sociale dei democratici, che sulla base di questo hanno soppiantato Trump.

Insomma, la rivoluzione programmatica dei democratici non ha avuto il suo apogeo solamente tramite il dibattito politico con Trump. La strategia è radicata molto più in profondità e soprattutto ha avuto il suo peso specifico nel risultato globale della vicenda delle elezioni politiche. Un programma a tutto tondo che il presidente dell’America, che oggi si insedia ufficialmente, dovrà continuare a perseguire e portare avanti in modo netto e intelligente.