Jovanotti racconta il Jova Beach Party e il progetto “Ri-Party-Amo”
Jovanotti ha presentato il progetto "Ri-Party-amo" e il suo Jova Beach Party all'Università di Milano: ecco il resoconto
“Due articoli scientifici ci dicono che il mare è in grado di emettere una musica in base allo stato di salute“, inizia così la presentazione del progetto Ri-Party-Amo, legato al Jova Beach Party, direttamente dall’Università Bicocca di Milano che ha visto l’aula Magna piena di giovani studenti che hanno aspettato con trepidazione l’arrivo di Jovanotti.
“I concerti mi hanno cambiato la vita. Il concerto è una festa, e la festa è un’idea di mondo che in quel momento prova a trasformare in realtà. Il mio pubblico era pronto a vivere il Jova Beach Party, prima dei concerti ho sempre detto la frase “lasceremo le spiagge meglio di come le abbiamo trovate”, e mi sono commosso quando è successo. Il giorno dopo il concerto di Lignano e ho visto che era realmente pulita, e ho pensato, “guarda che bella generazione”. Noi siamo stati influenzati negativamente con il concerto dei Pink Floyd a Venezia. Fu un vero disastro perché dagli shock non è semplice riprendersi. Invece, adesso i fatti sono diversi: il pubblico è cambiato, il mio è molto attento. Nel 2019 le date del Jova Beach Party sono andate molto bene, e ho solo motivi per entusiasmarmi. Il Jova Beach non è un concerto, ma è un’avventura: chi viene sa che c’è una componente legata probabilmente a Woodstock“, ha raccontato Jovanotti.
Iniziative
Purtroppo l’iniziativa di distribuire borracce e acqua nelle spiagge, lanciata da Jovanotti qualche mese fa durante la presentazione del Jova Beach, non sarà possibile in tutte le spiagge, ma una cosa è certa: non ci sarà la plastica. Infatti, per quanto possa esistere il Pet, è comunque un materiale che finisce nell’ambiente, e per questo motivo, l’acqua sarà distribuita in lattine di alluminio, e dove ci sarà “l’acqua del comune” verrà versata in bicchieri di carta.
Un aspetto fondamentale riguarda la gestione dei rifiuti durante il tour: già nel 2019, il Jova Beach ha dato il via a questo processo virtuoso con la collaborazione di Erica, un’azienda che si occupa non solo della gestione dei rifiuti, ma anche del riciclo. Infatti, negli scorsi anni i rifiuti sono stati trasformati in panchine, maglie per le squadre di calcio locali e passerelle per le spiagge.
“Le migliori energie per la più grande mobilitazione di sempre”
Ma la punta di diamante è il progetto “RI-PARTY-AMO“, nato dalla collaborazione con Intesa Sanpaolo e WWF Italia già partner degli straordinari concerti di Jovanotti nel 2019. Si tratta della più grande mobilitazione per raccogliere fondi per pulire e recuperare 20 milioni dimetri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali in tutta Italia.
“Quando abbiamo immaginato Ri-Party-Amo abbiamo pensato a qualcosa capace di attivare le migliori energie e coinvolgerle in una delle più grandi mobilitazioni mai tentate per ripulire le spiagge italiane dalla plastica e mettere in cantiere progetti di restauro naturale. Questo progetto rientra nella strategia del WWF per dare un contributo ad affrontare le grandi emergenze ambientali che oggi fanno parte del nostro presente e di cui dobbiamo occuparci tutti insieme“, ha raccontato la Presidentessa del WWF Italia Donatella Bianchi.
Con il primo Jova Beach Party si sono mosse tantissime energie e questo ha acceso un grande entusiasmo, ad esempio la spiaggia di Castel Volturno era abbandonata e piena di rifiuti, ma con l’avvento del Jova Beach è tornata a vivere. Cosa succederà quest’anno? Noi non vediamo l’ora di scoprirlo, e se non volete perdervi questa occasione unica, ecco dove trovare i biglietti per assistere agli show di Jovanotti.
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