15 Marzo 2018 - 09:59

Le Iene: “Sandy, mamma ti cerca da 29 anni”

le iene sandy

Una mamma dal passato molto difficile cerca disperatamente suo figlio Sandy, portatole via dagli assistenti sociali circa ventinove anni fa. La storia raccontata a Le Iene

Ieri sera è andato in onda a Le Iene un servizio molto toccante sulla storia di una donna a cui è stato portato via il figlio dagli assistenti sociali circa 29 anni fa. La donna, visibilmente commossa, racconta la storia della sua difficile vita alle telecamere del programma di Italia 1. Ha 48 anni e quando ne aveva 19 le è stato portato via ciò che aveva di più caro al mondo: suo figlio di appena due anni e mezzo. Sandy, questo è il nome del bambino che non ha mai smesso di cercare.

La vita che la donna francese ha dovuto affrontare non è stata per nulla semplice. Durante l’intervista, sopraffatta dall’emozione afferma: “Che ho fatto io per meritarmi questa vita che ho avuto?. Figlia di una spogliarellista, fin dalla nascita, è stata “sballottolata” in vari istituti. La madre non si occupava di lei e quest’ultima, dopo essere stata trasferita da un collegio ad un altro, viene data in adozione ad una famiglia “ospitante” che la madre pagava. Stefanì si è trovata così nella casa di “un orco” che abusava di lei. Dopo tre anni di violenza la piccola, di circa nove anni, si confida con una sua amichetta. Purtroppo però, quella che era una confidenza tra bambine, arriva alle orecchie dell’uomo e di sua moglie, che reagiscono brutalmente.

Successivamente la piccola si trasferisce in Italia e segue la madre in tournée. A quindici anni viene trasferita in un collegio dove finalmente si sente amata.
Si innamora di un giovane poco più grande di lei, Augusto, che la fa sentire una principessa. Dopo due mesi scopre di essere incinta e, nonostante la madre voglia convincerla ad abortire, lei decide di rinunciare alla madre pur di far nascere il suo piccolo. Il piccolo nasce prematuro e la piccola ma forte “mamma-bambina” non si perde d’animo e per amore resta due mesi in ospedale accanto al bimbo.

Quando finalmente arriva il giorno in cui il piccolo può lasciare l’ospedale Stefanì è costretta a chiamare la madre perché minorenne. Le cose tra Stefanì e la madre vanno a gonfie vele fino a quando Augusto non finisce il servizio militare e decidono di scappare insieme.

Dopo aver interrotto la storia con l’amore della sua vita, Stefanì chiede aiuto ad un istituto per suore, dal quale però è costretta ad andare via al compimento della maggiore età.

Stefanì racconta: “Ho arrangiato un appartamento in un garage e ho trovato lavoro per fare le pulizie in uno studio di avvocato” e il bambino stava con la baby sitter. Accumula molti debiti con la baby sitter e, trovandosi in difficoltà, si fa coraggio e decide di far contattare la madre dalla baby sitter. Dopo qualche giorno però inizia l’incubo della sua vita: la baby sitter la chiama per comunicarle che Sandy è stato portato via dagli assistenti sociali.

“Ho perso tutto: il bambino, mia madre e l’amore della mia vita”

Stefanì racconta di aver tentato anche il suicidio. A distanza di ventinove anni, dopo essersi rifatta una vita ed aver superato il periodo più buio della sua vita, non riesce a darsi pace e cerca ancora disperatamente il suo piccolo.

Purtroppo però sull’identità del bambino non si è scoperto nulla ma almeno, con l’aiuto de le Iene, ha ottenuto il suo certificato di nascita.

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