Lifeline: Salvini è ancora senza una soluzione

Dopo il trambusto, le acque calme sul caso Lifeline non diradano la nebbia. E Matteo Salvini, al momento, brancola ancora nel buio

Ma quale polso. Quale fermezza. Dopo oltre una settimana di dialettica e poco più, di scontri con l’Europa, siamo punto e a capo. Il caso della nave Lifeline non è ancora stato risolto. E il ministro dell’Interno Matteo Salvini, al momento, sta ancora cercando il bandolo della matassa.

“La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti. Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, e il suo equipaggio fermato. Mai più in mare a trafficare.” scrive il ministro dell’Interno. Dalla parte de La Valletta, però, riferiscono di non aver ricevuto alcuna richiesta formale da parte del Governo italiano. Non a caso, la stessa azienda ha subito replicato, tramite una foto che mostra un certificato che attesterebbe che l’imbarcazione batte effettivamente bandiera olandese.

“Malgrado la retorica di Salvini, né la Lifeline né il coordinamento di Roma hanno trasmesso a Malta una richiesta formale di accogliere la nave.” riferiscono fonti del Governo maltese. Nel documento postato dalla Ong Amsterdam è il porto «di casa» e il 19 settembre 2017 la data di registrazione con scadenza il 19 settembre 2019. Inoltre, l’intervento di ieri sarebbe avvenuto in acque internazionali, pertanto sarebbe del tutto regolare.

A dare manforte a Salvini, poi, è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli: “Io da cittadino prima ancora che da ministro dico che Malta non può evitare di assumersi una responsabilità che è prima di tutto umanitaria. Dovrebbe essere, notizie di queste ore, in acque maltesi, ma non abbiamo ancora la certezza. Nel momento in cui saranno in acque maltesi la responsabilità dell’apertura di un porto per la messa in sicurezza sarà sicuramente a carico di Malta.“