28 Giugno 2021 - 09:49

Maleo: rave clandestino scatena focolaio Covid

Maleo rave

A Maleo, comune della provincia di Lodi, un rave clandestino avrebbe scatenato un focolaio. L’evento abusivo avrebbe infatti provocato un picco di casi di variante indiana

Erano almeno un migliaio, secondo Adnkronos, i giovani che si sono riuniti al rave clandestino di Maleo. Il party totalmente abusivo, organizzato nel comune tra il Lodigiano e il Cremonese, avrebbe innescato un vero e proprio focolaio di varianti indiane.

Pertanto la procura Lodi sarebbe già pronta a contestare il reato di occupazione abusiva. Il rave party, non autorizzato, è iniziato sabato sera in un’ex cava dismessa della zona vicina a Codogno. Città simbolo della prima ondata della pandemia, ed è ancora in corso. Una notizia che sconvolge la regione Lombardia se si pensa che i ricordi più dolori della pandemia sono legati proprio ala città di Codogno.

Si cercano gli organizzatori

Quando si potrà intervenire in sicurezza cercheremo di identificare gli organizzatori di questo evento” hanno spiegato i carabinieri che congiuntamente con la polizia hanno sgombrato l’area. Il rave clandestino di Maleo non solo non rispetta le norme anti Covid, ma in più vanta il reato di occupazione abusiva.

Gli organizzatori dell’evento sono in corso d’identificazione. Intanto si cerca di capire l’entità del danno procurata dal rave di Maleo. Infatti iniziano a venir fuori i primi contagi di variante Delta. Il focolaio di contagi è causa di una fitta violazione delle regole. Nessun distanziamento, alcuna mascherina.

Fa molto male vedere tantissime persone, almeno 700, tutti giovanissimi fregarsene delle normative covid e stare senza mascherina con un rischio contagi molto forte” ha spiegato il sindaco di Maleo, Dante Sguazzi. “Fa male perché abbiamo fatto tanti sacrifici e ho pensato ai tanti morti per coronavirus“.

La situazione contagi: il focolaio

Il primo cittadino ha fatto il punto anche sulla situazione contagio: “Abbiamo un focolaio di 11 positivi tre dei quali del ceppo Delta, si tratta di due nuclei familiari allargati e l’ipotesi dei sanitari è che lo siano anche gli altri contagiati“.

Il rave clandestino è stato organizzato in un’ex cava dismessa, una zona recitata. “Ho visto ragazzi alterati da alcol e stupefacenti che voleva evadere e sballarsi, alle 5 continuava ad arrivare gente. Ora a noi resta l’immondizia da raccogliere in zona e la preoccupazione di nuovi contagi” ha dichiarato il sindaco con non poca amarezza.