Mannarino vince il Premio Amnesty International Italia 2015 con Scendi giù
Il premio Amnesty International Italia 2015 è stato assegnato al cantautore Mannarino per Scendi giù, brano di denuncia contro le morti violente nelle carceri italiane
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È il brano Scendi giù del cantautore romano Mannarino ad essersi aggiudicato il premio della tredicesima edizione del Premio Amnesty International Italia, indetto nel 2003 da Amnesty International Italia e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente.
La canzone denuncia le violenze perpetuate nelle carceri italiane e rientra a pieno titolo nella missione di sensibilizzazione portata avanti da Amnesty da quasi quarant’anni.
La premiazione si terrà il 19 luglio sul palco di Rosolina Mare (Rovigo), nel corso della serata finale della XVIII edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, festival che inizierà il 16 luglio e proporrà anche il concorso dedicato agli emergenti, il cui bando rimane aperto fino al 15 maggio insieme a quello per il migliore cortometraggio sui diritti umani.
Sono davvero onorato che “Scendi giù ” abbia ricevuto questo riconoscimento. Tra le mie canzoni è una di quelle a cui tengo di più. Negli ultimi anni abbiamo assistito a molti episodi orribili di uccisioni, torture e violenze commesse da fantasmi in divisa, abbiamo ascoltato sentenze di assoluzione più violente delle botte stesse. A volte mi sono ritrovato a pensare allo stato come a un padrone che ha paura del suo cane da guardia. Le sentenze sui fatti di Genova del 2001 e le morti di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi mi hanno spinto a cercare una giustizia non terrena, inutile, eterea, ma implacabile: la giustizia del pensiero, della fantasia, dell’arte.
Nella canzone il detenuto ucciso a botte dai secondini diventa un fantasma che porta avanti la sua vendetta, una vendetta naïf, una vendetta impossibile, solamente sognata. Ma per me, poterla sognare, è stato come poggiare bende intrise di unguento su ferite profonde, come dire “possiamo sognarlo, possiamo cantarlo, possiamo uccidervi senza torcervi un capello, con il nostro sorriso e la nostra fantasia.”
Puoi fermare un corpo, puoi smembrare un movimento, ma i pensieri volano liberi, attraversano i muri e le sbarre. Quelli, i pensieri, non li puoi carcerare, non li puoi picchiare, non li puoi uccidere.
ha dichiarato Mannarino dopo aver saputo della vittoria del Premio.
Il testo di ‘Scendi giù’ non può lasciare indifferenti: è un testo duro, che mostra come a volte lo stato rinunci a proteggere le persone di cui è responsabile, che sono affidate alla sua cura, e scelga invece di proteggere chi quelle persone ha offeso nel corpo e nell’anima, nel più totale disprezzo dei valori dello stato di diritto. La speranza è che tutto questo cambi e che, in particolare – possibilmente già prima del giorno della premiazione della canzone di Alessandro Mannarino – l’Italia si sia dotata di un reato specifico di tortura, strumento essenziale a porre fine all’impunità di chi viola i diritti umani.
ha commentato invece Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia
Nelle scorse edizioni il premio è stato assegnato a “Il mio nemico” di Daniele Silvestri, “Pane e coraggio” di Ivano Fossati, “Ebano” dei Modena City Ramblers, “Rwanda” di Paola Turci, “Occhiali rotti” di Samuele Bersani, “Canenero” dei Subsonica, “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela, “Mio zio” di Carmen Consoli, “Genova brucia” di Simone Cristicchi, “Non è un film” di Fiorella Mannoia, Frankie HI-NRG, “Gerardo Nuvola ‘e povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini e “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzé.
Amnesty International Italia e Voci per la Libertà ringraziano gli altri nove candidati che hanno scelto, attraverso la loro musica, di dare voce e sostegno ai diritti umani: Canzoniere Grecanico Salentino con “Solo andata”, Cristiano De Andrè con “Invisibili”, Daniele Ronda con “La rivoluzione”, Fabi, Silvestri, Gazzè con “Life is sweet”, Frankie Hi Nrg con “Essere umani”, Gang con “Marenostro”, Le luci della centrale elettrica con “Le ragazze stanno bene”, Nada con “Sulle rive del fiume” eSusanna Parigi con “Venivamo tutte dal mare”.
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