Matteo Salvini a Salerno intervistato da Bruno Vespa
Matteo Salvini, leader leghista, è stato intervistato da Bruno Vespa a Palazzo di Città nell’ambito di “Panorama d’Italia”
[ads2]Un’accoglienza dalla doppia faccia quella riservata a Matteo Salvini, quest’oggi a Palazzo di Città per essere intervistato da Bruno Vespa, alla presentazione dell’ultimo libro “Italiani voltagabbana” nell’ambito di “Panorama d’Italia”. Se ad accoglierlo al suo ingresso al Comune alcune persone hanno urlato ed inveito contro il segretario della Lega, nel corso dell’intervista non sono mancati gli applausi per quanto dichiarato da Matteo Salvini: “Non ci vediamo per passione, per motivi enogastronomici. Ogni giorno, su Facebook, Twitter, ci sono alcune battaglie che, purtroppo o per fortuna, facciamo noi, senza voltare gabbana; tra i miei tanti difetti cerco di non essere incoerente, non mi vergogno del mio simbolo, del mio partito e del mio programma. Scommetto che al Centro e al Sud ci sia voglia di tornare a correre e competere, magari partendo proprio da Salerno. Ci sarà una lista alternativa a Renzi, proporrò, alle prossime regionali nel Centro-Sud un programma fondato su cinque o sei punti. Il nome? Ancora non ci ho pensato e non mi appassiona, da questo punto di vista non sono un creativo”.
Matteo Salvini poi si sofferma sulla politica di oggi, con il Governo che è formato sia da membri appartenenti al Pd, sia appartenenti all’opposto schieramento: “Come fai a chiamarti Nuovo Centro Destra e stare al governo con la sinistra? Io non ho questioni personali, ma se voglio fondare un progetto sulla coerenza il ministro di mare nostrum non può far parte della squadra che si presenterà. Per chi ha scelto ministero a tutti i costi non c’è spazio – prosegue Matteo Salvini – per chi ritiene che il futuro non sia Renzi e Alfano lo spazio è aperto. Non penso che la politica italiana arriverà con questo soggetti e questi simboli alle prossime elezioni. Non penso che avremo a che fare con le categorie politiche di oggi“.
Matteo Salvini ha ben chiaro quale sia il problema dell’Italia: “La sfida non è sulla legge elettorale ma sul dato economico, da tredici trimestri l’Italia decresce. La mia emergenza non è sgomberare un campo Rom, ma il lavoro e la disoccupazione; presenteremo delle proposte totalmente diverse da quelle fatte oggi e su quelle sfideremo Renzi. Un paese ostaggio del partito democratico non ce lo possiamo permettere. Votano nove regioni, importantissime in Italia, e mi rifiuto di pensare che la politica italiana si stia ancora scannando. I voti li contiamo alla fine; in Emilia Romagna sto toccando con mano un potere che non cambia da settant’anni, lì se non sei iscritto alla Cgl non lavoro, c’è lo strapotere di un partito democratico che si sta ripiegando su se stesso. Il sindaco di Brescello mi ha colpito perché, interpellato su un signore condannato a tre anni e sei mesi per associazione mafiosa, quindi un boss, ha detto che è una persona educata. Quando un sindaco mi dice ciò, vuol dire che c’è bisogno di cambiare aria. Il vero razzismo – continua Matteo Salvini – è importare schiavi senza che abbiano un futuro garantito. Io di sinistra? Ho passato dieci anni a difendermi da quest’accusa. Dirsi comunista oggi, così come dirsi fascista è una categoria storica. Al liceo chiunque è un sognatore e pensa alle rivoluzioni, quando esci ti confronti con la realtà. Alcune categorie deboli e sfortunate, che dovrebbe tutelare la sinistra, mi stanno a cuore. Il federalismo farebbe tanto bene al Centro e Sud, non mi sento vincolato a niente. Secondo me la parte giusta è la nostra. Quest’Europa penso vada azzerata e ricostruita daccapo, mettendo da parte la finanza. Il fatto che in Germania non vogliono l’euro vuol dire che è finita, chi si doveva arricchire l’ha fatto a discapito nostro”.
Tra i vari temi del dibattito, non poteva mancare quello relativo all’uscita o meno dell’euro da parte dell’Italia. Da un lato Matteo Salvini è convinto di quest’ipotesi, meno Vespa: “L’euro avrà salvato l’Italia ma rovinato gli italiani, un conto sono due milioni un conto mille euro ma uscirsene così… Non sono un difensore dell’euro ma dire alla gente che si può uscire secondo me non è corretto, i prezzi ci sembrerebbero così alti che nessuno comprerebbe più niente”. Ha replicato Matteo Salvini: “Sono orgoglioso di aver aperto il dibattito, sono convinto che la situazione euro avrà vita breve. Siamo l’ultimo paese al mondo per cresits. Ci hanno superato tutti. Stanno crescendo gran Bretagna Ungheria e Polonia che non hanno l’euro. E un percorso difficile, ci sarebbero dei rischia ma, di fronte alla morte certa, preferisco rischiare. Magari vado lo stesso nel fosso, o magari mi salvo dalla porta di servizio. Abbiamo mancanza di coraggio, o tenti il colpo o muori e io preferisco giocarmela tutta”.
Per quanto riguarda il tema sicurezza, Matteo Salvini si vede d’accordo con De Luca: “Concordo con De Luca, la sicurezza non è nè di destra nè di sinistra. Se posso essere utile cerco di farlo con tutti i miei limiti. Secondo me l’Italia e il paese più accogliente buono caritatevole e fesso nel mondo. Bisogna mettere delle regole“. Poi Vespa fa un ammonimento al leader leghista: “Caro Matteo, non basta parlare alla pancia degli italiani, ma anche alla testa. Gli italiani hanno subito troppe illusioni e sono stanchi anche di illudersi. Se posso darti un consiglio stai attento a non illuderli sull’impossibile“, a cui Matteo Salvini replica: “Quello che faccio lo faccio perché ne sono convinto, poi voglio garantire un futuro migliore ai mie due figli di undici e due anni. Cerco di circondarmi di persone che mi spiegano il mondo che mi circonda. Voglio ristabilire la normalità, la mia società è diversa da quella a cui pensa Renzi. Da alcuni paletti non transigo: il matrimonio è tra un uomo e una donna e un figlio si adotta dove c’è una mamma e un papà. E il mio modello di società e non lo baratto per qualche voto in più, è anche un progetto di vita, non solo economico. C’è il trattato di libero scambio tra europa è Stati Uniti di cui non parla nessuno. Li c’è la morta della nostra agricoltura, se passa quel trattato ci vengono taroccate tante cose. Sono convinto che ce la faranno pagare, ho la coscienza a posto ma non è sufficiente in Italia averla. In questo momento – prosegue Matteo Salvini – c’è un potere che non risponde a niente è nessuno, ed è la magistratura; se fa male il suo lavoro deve pagare anche personalmente. Il mio responsabile economico si è iscritto alla Lega quest’anno, il professor Borghi che ha iniziato l’opera di diffusione culturale dei disastri dell’Europa e dell’euro. Il partito Italia nuova non c’entra niente ma mi ha straconvinto. La parità dei sessi? Se una donna vale la faccio ministro, altrimenti no!“.
In conclusione Matteo Salvini fa una domanda a Vespa: “Dove trovi gli stimoli, la voglia e l’energia?” a cui risponde Vespa: “Mi diverto, mi incuriosisco. Sono innamorato della vita e della possibilità di affrontarla ogni giorno. Ad esempio Mussolini il consenso l’ha avuto, e bisogna dirlo e chi dopo chi l’ha osannato, si è anche girato, beh insomma…si parte da lì e si arriva a Renzi“.
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