22 Novembre 2017 - 09:46

A Milano la prima mostra in esterni per i bimbi di Haiti

bimbi haiti

Stefano Guindani propone la mostra per i bimbi di Haiti sulla facciata della Microsoft House a Milano, per costruire una scuola di strada

A partire da oggi, 22 novembre 2017, fino al 6 gennaio 2018, sarà visibile la prima mostra fotografica “in esterni” allestita a Milano, sulle facciate della Microsoft House. La mostra dedicata ai bimbi di Haiti, dal titolo “Ey You!”, è stata curata dal fotografo Stefano Guindani. Il titolo prende il nome dalla caratteristica espressione in creolo con cui i bambini accolgono gli stranieri nei quartieri degradati della capitale Port Au Prince.

Sulle facciate dell’edificio saranno raccontate le vite e i volti dei bambini di Haiti. In particolare, 100 finestre ospiteranno le gigantografie dei bambini ritratti da Guindani mentre saltano e si danno idealmente la mano da un piano all’altro del palazzo. Contemporaneamente, oltre 65 immagini verranno esposte all’interno dello showroom della Microsoft House.

La mostra è a ingresso libero. Essa rappresenta un’occasione concreta per sostenere i progetti della Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus in Haiti. Le immagini in esposizione, infatti, sono state realizzate da Guindani durante il suo ultimo reportage sull’isola, assieme alla Fondazione, nello scorso luglio. Tutte le fotografie in mostra sono a disposizione del pubblico e il ricavato sarà interamente devoluto per la realizzazione di una scuola di strada. Il progetto ha il patrocinio del Comune di Milano. Inoltre, conta sul contributo di Fujifilm Italia, Microsoft Italia, Artemide e sul sostegno di numerose aziende partner.

Proprio la Fujifilm ha messo a disposizione di Guindani l’innovativa fotocamera mirrorless Gfx 50S con sensore Medio Formato da 51 megapixels, per effettuare gli scatti. Guglielmo Allogisi, general manager di Fujifilm Italia, ha dichiarato: “Il senso di questa iniziativa per noi è di permettere a fotografi come Stefano di mostrare nella miglior qualità e nel miglior modo possibile le emozioni nel fare questo tipo di scatti”.

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