Mongolia ultima parte: cibi e bevande tipiche di questa terra asiatica
Mongolia ultima parte: cibi e bevande tipiche di questa terra asiatica
Mongolia 4° ed ultima parte: Animerranti ci porta alla scoperta della Mongolia, in un tour di oltre 2.800 Km, da Ulaan Batar fino all’entroterra, attraversando il deserto del Gobi.
Cosa si mangia oggi? Riso, carne e latte, o latte, carne e riso?
Verso le 19:30 ci si riunisce nella gher-cucina, per cenare tutti insieme.
I familiari o amici si dispongono sulla sinistra, gli ospiti sulla destra (è quello il lato a loro riservato), mentre i padroni di casa nei posti riservati ai membri onorari, ossia al centro.
Il piatto servito, cosi come la bevanda, va sempre accolto con la mano destra. E tutto si porge e accoglie esclusivamente ai lati dei due pilastri portanti della gher; non si passa mai al centro di essi, ne si passa nulla.
A differenza di noi Italiani, che godiamo di una meravigliosa “scaletta” di varie portate (antipasto, primo, secondo, contorno, pane, dolce, frutta), in Mongolia vi vedrete porgere sempre UN PIATTO UNICO, con all’interno tutte le portate.
Mangiano sempre, sempre, sempre carne!
La troverete in qualunque cosa: tagliata a pezzetti, sfilettata, tritata, o in qualunque altro modo.
Non mangiano pasta, almeno non come la nostra di farina di grano duro, ma usano invece riso e noodles (che possono somigliare ai nostri spaghetti, ma differiscono completamente in quanto fatti con farine diverse, da quella di riso a quella di grano tenero, più uova e acqua).
Il loro “pane” tradizionale, e qui vi stupirete, è invece… la pizza fritta!
Proprio così; fanno delle frittelle di impasto cresciuto, e lo usano come pane, specialmente a colazione accompagnato con burro fatto in casa.
Niente acqua, birra o vino; ma è bensì il Suutei tsai ( tè nero con latte) la tipica bevanda mongola con cui accompagnano tutti i pasti, dalla colazione alla cena; ve lo vedrete offrire anche nelle gher delle nomadic family, come benvenuto, insieme ai Tsagaan, “spuntini” derivati da yogurt, formaggi e latte fermentato.
**Curiosità**
Ma perché i mongoli mangiano così tanta carne e bevono così tanto il latte?
Beh, lo fanno perché sono questi gli unici due alimenti “sicuri” che tutte le famiglie nomadi posseggono tutto l’anno.
Questo perché, essendo un popolo nomade che si sposta continuamente, non possono coltivare la terra, non ne hanno il tempo, e sono pertanto rimasti uno dei pochi popoli al mondo esclusivamente allevatori;
la loro dieta alimentare è quindi basata principalmente su queste due pietanze principali, la carne ed il latte, entrambe fornite dagli animali da allevamento.
Idem per le bevande; di acqua ne hanno poca, ma di latte ne hanno in abbondanza.
In media, ogni famiglia mongola “normale” possiede almeno dai 100 ai 1.000 animali (fra cavalli, mucche, capre, pecore, iak e cammelli) che vengono munti quotidianamente. Si prendono cura dei loro animali come se fossero il tesoro più grande; e lo sono! Perché è grazie a loro che riescono a vivere e sfamarsi.
Uccidono gli animali solo per la loro sopravvivenza, non per sfizio o divertimento; e lo fanno con incredibile normalità ed eleganza.
Non gettano neanche un pezzetto del corpo appena sacrificato: la carne migliore viene cucinata per prima (o, se vi è la possibilità, venduta al mercato); anche le interiora e l’intestino vengono cucinate e mangiate;
e la pelle sarà invece usata per creare i teloni delle gher, o l’abbigliamento caldo per combattere il gelo degli inverni, in cui raggiungono anche i -30°.
Alcune specialità tipicamente Mongole sono:
I buuz (conosciuti anche in cina con il nome di dumplings) ossia una sorta di ravioli enormi ripieni di carne tritata aromatizzata con pezzetti di cipolla, aglio e spezie varie; sono cotti al vapore, e fatti con un semplice impasto di sola acqua e farina, squisiti.
I Khuushuur, uguali ai buuz, ma fritti invece che bolliti.
Le polpette di riso, fatte con carne trita e riso, accompagnate da una salsa aromatizzata; buonissime anch’esse.
I noodles saltati in padella con carne, patate e carote.
E le zuppe, tantissime zuppe; principalmente in brodo con carne, carote e patate, oppure zuppe di latte con carne e noodles.
Buon appetito
Ma i bambini delle nomadic family vanno a scuola?
Certo che ci vanno! ed anche in Mongolia la scuola inizia a settembre e termina a giugno.
I bambini iniziano ad andarci a circa 6 anni (non esiste l’asilo).
Ovviamente le scuole si trovano solo nei centri abitati e nei villaggi, non certo nel deserto o nel bel mezzo del nulla, dove vivono invece le famiglie nomadi.
I genitori sono quindi costretti ad “affidare” i propri figli alle scuole, e lasciarli lì tutto l’anno; i bambini vivranno nei dormitori scolastici (simili ai nostri vecchi collegi) o, se sono estremamente fortunati, con i loro parenti trasferitisi in città, e potranno tornare a casa solo poche volte l’anno, fra cui le vacanze estive ed invernali.
Con la partenza dei figli a settembre, i genitori resteranno soli e impiegheranno tutti i mesi autunnali lavorando duramente, ma realmente duramente, per prepararsi ad affrontare l’inverno; dovranno provvedere a tutto ciò che occorrerà per superare i freddi mesi invernali, dai formaggi alle stalle per gli animali, dalle gher alle conserve.
E poi, giunto l’inverno, potranno rilassarsi.
I tre mesi invernali, infatti, sono considerati come mesi di “ferie”, in cui i mongoli possono riposarsi e dedicarsi completamente al relax ed al benessere della propria salute e del proprio corpo.
(Con -30° fuori dalle gher, sarebbe difficile pensare di poter svolgere una qualunque tipo di attività).
Il lavoro riprenderà duramente in primavera, quando vi saranno le innumerevoli nascite dei nuovi membri del gregge o della mandria.
Potranno poi rilassarsi nuovamente quando sarà giunta l’estate, ed i ragazzi torneranno a casa, aiutandoli così i genitori nei lavori quotidiani.
Per vedere con i tuoi occhi cosa significa “vivere con una nomadic family mongola”, guarda i video:
- Animerranti: ecco chi siamo
- Mongolia parte 1° : vivere in una gher
- Mongolia parte 2°: alla scoperta di culture e tradizioni di popoli e paesi
- Mongolia parte 3°: un cucciolo di cammello da salvare
- La Mongolia ed i suoi panorami mozzafiato
Dalla Mongolia è tutto; ora si vola in… Vietnam.
Un ringraziamento in particolare va ad alcuni degli sponsor ufficiali, fra cui:
- Ardea Onlus
- Ricamato.com
- IAS s.r.l.International Assistance Service
- Arbiter Trekking
- Europ Assistance
Seguiteli lungo il loro viaggio, per scoprire insieme il fascino, le culture e le tradizioni di questa splendida terra chiamata Oriente.
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