Noe Tommasini, il suo primo Ep: quattro tracce, molto cuore e diverse musicalità
Noe Tommasini si interroga sul mondo mentre scruta l’elettronica e strizza l’occhio ad un cantautorato moderno. Focus sul suo primo Ep, uscito lo scorso 19 maggio
Noe Tommasini si interroga sul mondo mentre scruta l’elettronica e strizza l’occhio ad un cantautorato moderno. Il suo primo Ep si chiama “Come stai? Come ti tratta il mondo” ed è uscito lo scorso 19 maggio
Noe Tommasini è la vincitrice dell’edizione 2022 del Premio Lunezia, per la sezione Interpreti (nuove proposte). Grazie al brano Egonauta, l’artista reggina, originaria di Scandiano, ha conquistato lo scorso anno la critica dell’ambita kermesse. Da allora non si è più fermata, infatti il 19 maggio ha sfornato il suo nuovo progetto.
Si tratta di una creatura (qui il link Spotify) partorita a stretto braccio con altri due reggiani di spessore. La collaborazione ai testi è dell’autore Marco Baroni, mentre la direzione artistica porta la firma di Valerio Carboni. L’Ep comprende quattro tracce dalle sonorità ben pensate, supportate dalla timbrica particolarissima di Noe.
Ep: Focus sulle tracce
Come stai? Come ti tratta il mondo – l’omonima traccia che dà il titolo all’Extended Play, inizia un percorso ben definito che fa percepire all’ascoltatore quali atmosfere deve aspettarsi. Sono quelle dell’elettronica, ma non quella rude fatta solo di oscillatori e campionatori, quella che ti fa venire la pelle d’oca grazie ad una buona scrittura ed una voce originale. Quella contaminata dalle parole che fanno riflettere.
La somma delle nostre solitudini – il ritmo sale e il mood è coinvolgente. A farla da padrona è la musica calzante, crescente, gradualmente fruibile, con cui Noe Tommasini dialoga in una maniera assolutamente inedita. Qui l’artista prova a raccontare agli innumerevoli interrogativi che assalgono “le cose che finiscono”, quelle che restano a metà tra la ricerca spasmodica del ricordo e l’ossessione dell’aver perso.
Buio – interessante questo brano che ha l’aspetto di un flusso di coscienza. I suoni sono decisamente più pop ed emerge una Noemi in grado di destreggiarsi all’interno di universi perfettamente distinguibili, ma uniti dalla sua capacità interpretativa. Il refrain è piacevole al punto da restare in orecchio.
Vieni da me – il testo pulsa quasi quanto il ritmo. La visione che restituisce questo brano è quella della scioltezza di vivere, del lasciarsi andare. L’invito è quello di togliere il freno e di spingere sull’acceleratore, soprattutto quello della consolle. Facile farsi rapire da questa chicca sensoriale e tecno.
Noe, classe 93’, è un’artista giovanissima che ha già fatto un debutto di tutto rispetto, emergendo al Premio Lunezia 2022. La sua abilità interpretativa è la sua cifra stilistica, senza dimenticare la capacità di scrittura ragionata e mai banale, in grado di mescolare introspezione, leggerezza e musicalità.
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