18 Dicembre 2015 - 17:58

Oscar 2016, “Non essere cattivo” fuori dai giochi

Oscar

Il film di Claudio Caligari, prodotto da Valerio Mastandrea, non ha superato l’ultima selezione e dunque resterà fuori dalla corsa agli Oscar 2016 come miglior film straniero. Con un pizzico di delusione ma tanta ironia, il produttore ha commentato su Twitter: “C’è sempre un lato positivo, però è sempre quell’altro”

[ads1] Non è andata bene a “Non essere cattivo“, il film postumo di Claudio Caligari prodotto da Valerio Mastandrea, l’ultima selezione dei migliori film in lingua straniera, quelli destinati a correre ai prossimi Academy Award nella sezione “Oscar al miglior film non americano”.

Nonostante il film l’avesse già spuntata in una precedente cernita, superando per un voto l’altro film in concorso, quel “Mia Madre” di Nanni Moretti battuto pure agli European Film Awards da Youth di Paolo Sorrentino, stavolta “Non essere cattivo” non ce l’ha fatta, e dunque non sarà presente a Los Angeles all’88ma edizione degli Oscar, il prossimo 28 febbraio 2016.

Delusi, ovviamente, Mastandrea e tutto lo staff che aveva lavorato accanto a Caligari, il quale era scomparso proprio nei giorni in cui il film era giunto al termine della lavorazione, lo scorso maggio.

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Il tweet di un Mastandrea deluso per l’out di “Non essere cattivo” agli Oscar

Con grande signorilità, ma anche tanto rammarico, il produttore nato a Roma nel quartiere della Garbatella, ha infatti twittato: “C’è sempre un lato positivo, però è sempre quell’altro“.

Va comunque detto che il successo del film, non solo in Italia ma anche all’estero, non è stato effimero: la pellicola ha ricevuto sempre buone recensioni e valutazioni, e lo stesso Valerio Mastandrea, in visita a Los Angeles negli scorsi mesi per pubblicizzarlo, era consapevole delle difficoltà di arrivare fino alla fine della corsa.

“Siamo come una piccola squadretta di provincia che all’improvviso si trova a giocare la Champions League”, aveva detto Mastandrea, “Ma quello che posso assicurare è che non giocheremo per difenderci, ma con una formazione molto offensiva, un bel quattro-quattro-tre che ci permetta di provare a fare la nostra partita e imporre il nostro gioco. Proveremo davvero a fare del nostro meglio per onorare questo straordinario privilegio che ci è stato dato”.

Tra i titoli scelti dall’Academy, che quindi parteciperanno alla prossima corsa agli oscar, vi sono: Dio esiste e vive a Bruxelles (Belgio), di Jaco Van Dormael, Embrace the Serpent (Colombia) di Ciro Guerra; A War (Danimarca), di Tobias Lindholm; The Fencer (Finlandia), di Klaus Haro;Mustang (Francia), di Deniz Gamze Erguven; Il labirinto del silenzio (Germania), del regista italo tedesco Giulio Ricciarelli che ha dedicato il suo primo lungometraggio al tema dell’Olocausto; Il figlio di Saul (Ungheria), di Laszlo Nemes; VIva (Irlanda), di Paddy Breathnach e Theeb (Giordania), di Naju Abu Nowar. [ads2]