15 Settembre 2016 - 14:55

Ovaio Policistico, quale dieta seguire?

ovaio policistico

La sindrome dell’ovaio policistico è una disfunzione ovarica spesso associata ad altri fenomeni. Ecco i consigli relatavi alla giusta dieta da seguire

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La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è una condizione eterogenea caratterizzata da una varietà di manifestazioni. È una disfunzione ovarica con presenza di cisti ovariche e disordini mestruali a cui spesso troviamo associati altri fenomeni quali iperandrogenismo, irsutismo, acne, alopecia, obesità. Interessa circa il 10% della popolazione femminile in età fertile.

La PCOS, espone, soprattutto post-menopausa, ad un rischio più elevato di sviluppare patologie quali diabete, ipertensione, malattie dismetaboliche. È una condizione che correla sia con il diabete di tipo 2, sia con la sindrome metabolica, in particolare l’insulino-resistenza.

Una dieta, quindi, a basso indice glicemico che contrasti l’iperinsulinemia, potrebbe essere utile nei casi di PCOS. L’indice glicemico di un alimento è la velocità con cui aumenta la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) dopo averlo assunto.

Dopo l’assunzione di carboidrati ad alto indice glicemico, la glicemia subisce un brusco innalzamento e viene secreta moltissima insulina per contrastare ciò. Alla condizione di iperinsulinemia segue un’iperstimolazione dei tessuti tra cui la teca dell’ovaio che produrrà un aumento di androgeni causando in questo modo un circolo vizioso.

Per questo è importante seguire un’alimentazione adeguata che preveda l’assunzione di alimenti a basso indice glicemico.

QUALE DIETA DEVE SEGUIRE CHI SOFFRE DI PCOS?

Innanzitutto dev’essere un’alimentazione a basso carico glicemico e a bassa percentuale di carboidrati. È anche importante effettuare una colazione abbondante al mattino, un pranzo normale ed una cena leggera. Bisognerebbe, inoltre, escludere latte e derivati.

Un protocollo dietetico opportunamente formulato, aiuterebbe a far diminuire i fattori di rischio legati alla PCOS come iperinsulinemia, sindrome metabolica, aumentato rischio cardiovascolare, ecc. Diminuirebbe, inoltre l’iperandrogenismo, con alopecia, acne, irsutismo, si attenuerebbe la sindrome premestruale. Si avrebbe, infine, perdita di peso, nei casi in cui oltre a tutte le sintomatologie descritte, si associ sovrappeso o obesità.

MA QUALI CONSIGLI SEGUIRE PER TENERE BASSO L’INDICE GLICEMICO?

Tra i carboidrati preferire i carboidrati complessi (e tra questi preferire quelli integrali) ed evitare i carboidrati semplici (merendine, dolciumi vari, bibite gasate, bevande zuccherine, ecc).

Consumare una porzione di legumi almeno 3 volte la settimana (fagioli, ceci, lenticchie, fave, piselli).

Bere molta acqua (circa 2 litri al giorno) e aumentare il consumo giornaliero di alimenti ricchi in fibre vegetali (frutta e verdura) e a basso indice glicemico. Una dieta contenente alimenti ricchi in fibre, prevalentemente idrosolubili, induce una riduzione della glicemia media giornaliera del 10%, della glicemia postprandiale del 25%, un significativo decremento dell’insulinemia ed un miglioramento del quadro lipidico.

Lo sapevate che la liquirizia è un’ottima alleata per chi soffre di PCOS? Sì, perché esercita un’azione antiandrogena permettendo di abbassare i livelli di androgeni nel sangue e bilanciando la secrezione ormonale.

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UNA RICETTA: PASTA INTEGRALE CON ZUCCHINE E NOCI

In una padella antiaderente far insaporire lo spicchio di aglio con un goccio di acqua e un filo di olio. Aggiungere le zucchine tagliate a julienne, sale e pepe. Unire gli aromi e alla fine i gherigli di noce tritati. Cuocere la pasta in abbondante acqua, scolarla e mantecare con il sugo. Buon appetito!

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