15 Giugno 2020 - 13:11

Palloncini rossi a Roma: il flashmob degli infermieri

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Palloncini rossi in piazza a Roma. Si tratta del flashmob organizzato dagli infermieri, tra gli eroi nella lotta al virus. In 32 piazze italiane la categoria si è riunita per rivendicare i propri diritti

Una protesta pacifica e organizzata seguendo il distanziamento sociale. Sono i presupposti del flashmob dei palloncini rossi, un gesto che da voce agli infermieri, tra le categorie impegnate nella lotta al virus, i cui diritti però vengano spesso dimenticati.

“Un giorno ci corteggiano e quello dopo ci disprezzano”.

Sono gli infermieri, gli eroi del Coronavirus, coloro che per mesi hanno ricevuto applausi e omaggi dai balconi italiani e da tutto il popolo che li ha incoronati come i veri angeli della pandemia. La manifestazione dei palloncini rossi rende onore a queste figure importanti e al contempo rivendica diritti soffocati e oscurati.

Oggi sono scesi in 32 diverse piazza italiane per rivendicare i loro diritti. Sono circa duecento a piazza del Popolo, a Roma. Tre gli elementi della protesta, organizzata a Roma da Barbara Urso e Diego Roviti, che non vede coinvolto alcun organo sindacale ma solo rappresentanti degli infermieri.

Il primo è l’uscita dal Comparto e la stipula del primo contratto esclusivo per l’infermiere, Il secondo è l’adeguamento delle dotazioni organiche attraverso lo  scorrimento delle graduatorie in essere,  Il terzo infine è l’equiparazione dei diritti dell’Infermiere dipendente di Pubblica Azienda con l’infermiere dipendente da ente privato.

“Questa é la punta dell’iceberg, il primo passo per raggiungere i nostri diritti” dichiarano gli organizzatori del flash mob. “Crediamo che questo sia il giusto premio, non per l’emergenza coronavirus, ma per la professionalità che mettiamo in campo ogni giorno”.

”Il virus é stato solo una conferma della nostra abnegazione. Noi ci siamo sempre stati. Ora però siamo snervati dai riconoscimenti di circostanza, dalle parole antonimiche che un giorno ci corteggiano e quello dopo ci disprezzano. Adesso vogliamo coerenza dalle Istituzioni. Adesso vogliamo che si tramutino in concretezza. Per noi e per tutti i cittadini che usufruiscono del Sistema Sanitario Nazionale”.