25 Giugno 2021 - 19:13

Paolo Genovese, il Supereroe del cinema italiano

Paolo Genovese

Paolo Genovese apre la kermesse DliveMedia – Racconti d’estate presentando il suo libro “Supereroi”: “Racconto di una coppia che resiste al tempo”

“Ho sempre avuto timore a raccontare una storia di coppia (…) In Supereroi lo faccio per la prima volta, e racconto di come una coppia resista al tempo, ai cambiamenti che esso impone su di loro. Il titolo è ironico: oggi che essere in coppia non è più un dogma, chi decide di restare insieme nonostante i piccoli e grandi sussulti della vita è davvero un supereroe”. L’ultimo libro di Paolo Genovese (Einaudi,2020), presentato ieri nel corso dell’appuntamento inaugurale della kermesse DliveMedia – Racconti d’estate”, che segna la ripartenza artistica e culturale della provincia di Salerno, è diventato un film per il cinema di prossima uscita e raccoglie attorno al regista di Perfetti Sconosciuti alcuni degli attori più richiesti dell’attuale panorama cinematografico italiano. Da Jasmine Trinca a Greta Scarano ed Elena Sofia Ricci, passando per Alessandro Borghi e Vinicio Marchioni, che Genovese ritrova davanti alla propria macchina da presa dal suo ultimo film The Place (2017):

Non ho mai scritto un personaggio pensando a priori all’attore che dovrà poi interpretarlo: temo che così il personaggio possa uscire schiacciato dalle caratteristiche dell’attore e sortire l’effetto del già visto”, mi racconta a margine dell’incontro pomeridiano tenutosi nella pacificante location della Marina d’Arechi di Salerno, “Credo che fare l’attore significhi essere altro da sé: ti faccio l’esempio di Tutta colpa di Freud. Io scelsi come protagonista maschile, un uomo tranquillo buono e generoso, Marco Giallini che nella sua carriera ha sempre dato vita a personaggi diametralmente opposti, coatti, a volte violenti (…)”. Di contro, aggiunge, “Sono uno molto geloso di quello che scrive: sulla sceneggiatura, anche su una singola parola o aggettivo, ci ragiono per talmente tanto tempo che voglio che sia recitata per com’è. Se poi un attore ha dei suggerimenti, ben vengano. Molte cose in Perfetti Sconosciuti, per esempio, sono nate sul set. Ma sempre in aggiunta, mai in sostituzione della sceneggiatura”.

Sebbene abbia nel curriculum già due romanzi (l’altro è Il Primo Giorno della Mia Vita,ndr.) Paolo Genovese fatica a definirsi uno scrittore tout-court: “Io scrivo per immagini (…) La scrittura è funzionale al film. Un romanzo per me nasce dalla voglia di approfondire una sceneggiatura, renderla comprensibile a tutti. Certo, il cinema rispetto alla scrittura impone dei limiti, soprattutto in relazione alla durata del film. Ecco perché, per raccontare tutto di Supereroi, forse, ci vorrebbe una serie tv”.