Papa Francesco ad Auschwitz
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Papa Francesco ad Auschwitz. Senza clamore e discorsi ufficiali, il Pontefice rende omaggio alle vittime dell’olocausto in occasione della sua visita in Polonia per la GMG
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Mentre si celebra la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, Papa Francesco devia per un attimo il suo percorso di preghiera insieme ai giovani che lo attendono, e fa visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, teatro del più terrificante sterminio di massa della storia, con 950 mila ebrei e 23 mila rom e sinti uccisi tra le sue mura. Non ha voluto cortei ufficiali e telecamere invadenti Francesco, ma ha preferito raccogliersi in solitudine, per poter vivere appieno la preghiera per le vittime dell’olocausto e chiedere protezione per l’umanità in un momento storico come quello attuale, in cui si cerca ancora di perpetrare lo sterminio di intere etnie e popoli.
Il Papa raggiunge il Blocco 11 e la piazza dell’appello, quella delle esecuzioni, e sceglie di incontrare dieci sopravvissuti allo sterminio. Si sofferma con loro, parla, li ascolta, e il più anziano di loro porge una candela, con la quale Papa Franceesco accede una lampada davanti al muro della fucilazione. Una delle tappe della visita ad Auschwitz-Birkenau comprende la cella di San Massimiliano Kolbe, il francescano che offrì la propria vita al posto di un altro prigioniero già condannato, qui Francesco si sofferma a lungo, sempre da solo, in ginocchio, in silenzio.
Prima di lui, a varcare soglia caratterizzata dalla famigerata scritta “Arbeit macht frei“, erano stati Giovanni Paolo II (7 giugno 1979) e Benedetto XVI (28 maggio 2006) , ma questa volta non ci sono stati proclami ne cerimonie “Io vorrei andare in quel posto di orrore senza discorsi, senza gente, salvo quelle necessarie” aveva dichiarato il Papa prima della visita “voglio essere li da solo, entrare, pregare, e che il Signore mi dia la grazia di piangere” Sul libro dei visitatori Francesco ha lasciato queste parole “Signore abbi pietà del tuo popolo, Signore perdona per tanta crudeltà“.
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