23 Ottobre 2018 - 11:39

PD: se il fulcro della Leopolda è il look di Maria Elena Boschi

maria elena boschi

La Leopolda, appuntamento annuale dei dem, sarà ricordata per la polemica inerente a Maria Elena Boschi. E al suo look “aggressivo”

Torna al centro delle vicende l’ex sottosegretario di Stato Maria Elena Boschi. Nelle scorse ore la Dem si è presentata sul palco della Leopolda, nota kermesse renziana, con un look giudicato da molti politici un po’ troppo “aggressivo”. In sostanza, la politica indossava degli stivali neri molto accattivanti, che hanno provveduto a montare una polemica all’interno dello stesso PD.

La cosa che salta subito all’occhio, oltre all’eterna disputa dell’accettazione della libertà di vestiario, è il fatto di come si parli solamente degli abiti di Maria Elena Boschi. Del contenuto vero e proprio della manifestazione, invece, non ce n’è stato quasi l’ombra. E questo, detto francamente, non è un segno indicativo rassicurante per il partito di centrosinistra.

Il PD, tramite questa manifestazione annuale, doveva dare un segnale di rinascita a tutto il popolo “di sinistra”. I “fedeli” chiedono, ormai da troppo tempo, un simbolo su cui fondare il suo nuovo corso. Invece, nonostante tutto, i contenuti restano talmente tanto labili che, a far parlare, è il look di un ex sottosegretario di Stato.

Il dibattito che hanno provocato gli abiti ha dato la sensazione che la Leopolda, al posto di diventare un vero e proprio punto d’incontro, uno spazio di voce dedicato a tutte le teste democratiche, stia diventando poco più di un talk show.

A testimoniare questo fatto, è anche la presenza di un noto conduttore TV come Paolo Bonolis alla manifestazione. Una presenza che dà una dimensione ancora più d’intrattenimento piuttosto che di politica vera e propria, alcuni griderebbero quasi “berlusconiana”, e che non agevola sicuramente la ripartenza di un partito che, alla distanza, sembra destinato inesorabilmente a scomparire.

A questo punto, però, quale sarebbe la soluzione da adottare per far ripartire la “macchina”?

Meno intrattenimento, più sostanza

Molto semplice: il PD deve eliminare la sua parte grottesca. Il periodo del “divertimento” in politica è finito già da un pezzo. Il polo di interesse non può e non devono più essere gli stivali di Maria Elena Boschi. La campagna esilarante montata da un personaggio più avvezzo alla TV che nemmeno agli ambienti politici (sì, stiamo parlando di Matteo Renzi) deve categoricamente essere arrestata.

Il partito deve tornare a ricoprire il ruolo di spalla forte del mondo operaio e, più in generale, del proletariato (usando termini arcaici). Il dibattito, ormai, nel centrosinistra si è talmente impoverito che, a far parlare, sono più i look dei politici che nemmeno i politici stessi. L’intera coalizione (o almeno, i “renziani”), ormai, pensa che l’immagine sia la vera parte fondamentale per ricostituire una forza che sta colando a picco sempre di più, ogni giorno che passa.

Se da una parte del partito arrivano critiche costanti verso l’operato dei “renziani”, questa sembra che possa essere la goccia capace di far traboccare il vaso. La polemica montata potrebbe segnare un definitivo spartiacque nel partito, con gli adepti dell’ex sindaco di Firenze che potrebbero presto restare da soli.

All’interno del partito serve più sostanza e meno apparenza. Se, a parte la solita retorica, non si riesce a fare un mea culpa più che fondamentale (e di questo, Renzi, ne ha quasi sempre omesso la funzione), come può mai ripartire il centrosinistra? La risposta è semplice, e l’unico che continua a non volerla conoscere sembra proprio l’ex presidente del Consiglio.

Piazza pulita

Questa volta, più di altre, probabilmente la scissione potrebbe essere fondamentale, per salvaguardare le sorti di un partito che ha assolutamente bisogno di riformarsi. E la riforma passa attraverso la dismessa di soggetti come Maria Elena Boschi. La manovra d’opposizione nei confronti del Governo ormai non convince più nessuno, e il PD è sempre più solo contro un avversario insormontabile.

Per evitare di fare la fine della coadiuvata Forza Italia, il centrosinistra ha l’urgenza di fare piazza pulita, togliere le mele marce dall’albero e ricominciare, semplicemente, a proporre politiche sociali.

In barba ai look, alle apparenze, al palinsesto e all’intrattenimento.