Pensioni, spunta Quota 102: ecco cosa prevederebbe
Il Governo è al lavoro sulla cosiddetta Quota 102. Quest’ultima scatterebbe dai 64 anni di età, ma bisogna avere 38 anni di contributi
Era un po’ di tempo che il sistema delle pensioni non riceveva modifiche e nemmeno avvisi di ogni tipo. Ecco che, però, oggi, spunta un rumor che riguarda una riforma della previdenza sociale. Si può chiamare provvisoriamente Quota 102. Il Governo, nel frattempo, è al lavoro sulla flessibilità in uscita. Già domani, tecnici e rappresentanti politici dell’esecutivo incontreranno i sindacati per un primo confronto sul ricco dossier previdenziale. Al centro delle discussioni vi è il superamento di Quota 100, che tra un anno dovrebbe ufficialmente stopparsi.
A questo punto, il Governo pensa di consentire, dal 2022, a chi lo desidera l’uscita anticipata a 64 anni di età con un mimino di 38 anni di contributi (da qui la denominazione Quota 102). Calcoli alla mano, la riforma interesserebbe circa 150mila persone all’anno, che potrebbero lasciare il lavoro con tre anni d’anticipo rinunciando in media al 5% del trattamento pensionistico. Inoltre, le aziende potrebbero utilizzare il meccanismo come un ammortizzatore nella gestione della crisi. Questo potrebbe avvenire soprattutto dopo che lo stop ai licenziamenti verrà accantonato. Interessanti, però, sono i costi che deriverebbero dal cambio della misura.
Quota 102, infatti, costerebbe circa 8 miliardi di € “per competenza”, ovvero destinato a diminuire negli anni a venire. Dal punto di vista della cassa, le uscite sarebbero pari a zero, in quanto i pensionati si vedrebbero tagliare i trattamenti. In più, resta calda la pista che vedrebbe tornare in auge anche Quota 41. Si ipotizza anche la proroga dell’Ape Sociale e dell’Opzione Donna.
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