1 Aprile 2021 - 09:59

Pesce d’Aprile: il giorno che ha “depenalizzato” gli scherzi

pesce d'aprile

Per un giorno all’anno è assolutamente vietato prendersi troppo sul serio: Origini e Teorie sul Pesce d’Aprile

La mattina del Primo Aprile di ogni anno, ciascuno di noi si sveglia sapendo che passerà la giornata a dribblare le potenziali burle di amici, colleghi, fidanzati o compagni di lavoro: è il Pesce d’Aprile, l’unico giorno all’anno in cui è severamente vietato prendersi troppo sul serio.

Ma quali sono le origini di questa festa laica? Gli storiografi più zelanti ci spingono addirittura a guardare nell’Antica Roma: qui, il 25 Marzo di ogni anno, si tenevano i cosiddetti Hilaria, festività dedicate all’arrivo della primavera, in suffragio alla Dea Cibele, madre di tutte le creature dell’Olimpo: proprio come oggi, anche allora era lecito ogni tipo di scherzo bonario, che andava “incassato” con la giusta dose di autoironia. La festa è stata poi successivamente spostata al 1 Aprile, probabilmente in seguito all’adozione del calendario gregoriano.

“Tirare il pacco”

All’avvento del calendario gregoriano, è legata un’altra potenziale origine del Pesce d’Aprile: prima di allora il Capodanno, quando era usanza scambiarsi dei doni di buon auspicio, si festeggiava tra la fine di Marzo e il primo giorno di Aprile: tuttavia, anche quando il Capodanno fu rischedulato al Primo Gennaio, qualche burlone si divertiva ad omaggiare ancora ad Aprile i suoi prossimi congiunti con un pacco regalo rigorosamente vuoto. Ed è probabilmente da questo scherzoso adagio che viene l’entrata nel nostro linguaggio dell’espressione “tirare il pacco”, usata quando si fa un brutto scherzo ad una persona a noi vicina, e per estensione quando qualcuno non si presenta agli appuntamenti.

Infine, un’altra teoria sulle origini del Pesce d’Aprile, è legata all’inizio della stagione di pesca: capitava spesso ai pescatori, almeno nei primi giorni in cui immergevano le reti in mare, di tornare a casa senza bottino e per questo venivano presi in giro dai loro compaesani.