4 Maggio 2021 - 11:19

Piattaforma Certificazione Crediti: cos’è e come funziona

Piattaforma Certificazione Crediti

La Piattaforma Certificazione Crediti serve a smaltire le fatture elettroniche inviate alla PA. Ciò traccia operazioni sui crediti delle PA

Per muoversi dal punto di vista finanziario, le PA hanno bisogno di un sistema affidabile, rigido e controllato. Per agevolare la smobilitazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della PA, le amministrazioni pubbliche devono certificare, su istanza del creditore, gli eventuali crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali (ovvero crediti commerciali). Come ottenere tutte queste funzioni? Basta la cosiddetta Piattaforma Certificazione Crediti.

Cos’è la Piattaforma Certificazione Crediti

Istituita con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22 maggio 2012, la Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (d’ora in poi PCC) è una piattaforma telematica sviluppata e gestita da Sogei SPA. Essa è accessibile via web all’indirizzo http://certificazionecrediti.mef.gov.it, e il Ministero dell’Economia e delle Finanze l’ha predisposta ufficialmente.

Le funzioni della Piattaforma Certificazione Crediti

I principali motivi per cui la Piattaforma Certificazione Crediti ha avuto diffusione sono:

  • monitorare i debiti delle PA e consentire ai fornitori di consultare lo stato delle singole fatture elettroniche trasmesse alle PA così come contemplato all’art. 7 del Decreto Legge 8 aprile 2013 n.35 e all’art.27 del Decreto Legge 24 aprile 2014 n.66;
  • consentire ai fornitori delle PA di richiedere la certificazione dei crediti sorti per somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, così come previsto dall’articolo 9 comma 3-bis del Decreto Legge 29 novembre 2008 n. 185 convertito con modificazione dalla legge 28 gennaio 2009 n. 2;
  • tracciare le operazioni di smobilizzo eseguite sui crediti (e.g. cessione dei crediti, compensazioni con cartelle esattoriali, ecc.);
  • consentire alle PA di impiegare la PCC per tenere il Registro Unico delle Fatture, così come previsto dall’art.42 del Decreto Legge 24 aprile 2014 n.66;
  • consentire al Ministero dell’Economia e delle Finanze di monitorare costantemente l’ammontare dei debiti commerciali delle PA, i tempi medi di pagamento, oltre che la loro formazione ed estinzione.

Naturalmente, la Piattaforma Certificazione Crediti è alimentata dal Sistema di Interscambio. Dunque, tutte le fatture sono anche disponibili in PCC, evidenziando altresì che la PCC è ad oggi in grado di dialogare con diverse piattaforme tra cui l’IPA (Indice delle PA), SICOGE, CBI, Equitalia, INPS, INAIL, ecc.
Con riguardo alla PA, va ricordato che vi sono alcune attività da svolgere, come per esempio la necessità di individuare il Responsabili della PA deputato alla registrazione della stessa in PCC, evidenziando che le PA possono accreditarsi alla PCC solo se correttamente registrate in IPA (www.indicepa.gov.it).

Quali crediti possono essere certificati

L’istanza di certificazione crediti pubblica amministrazione può essere presentata da chiunque (impresa individuale, società o persona fisica) vanti un credito commerciale certo.

Ciò significa che non dev’essere prescritto, esigibile e liquido, nei confronti di una P.A.
Confermato il requisito fondamentale di non prescrizione del credito, è possibile presentare le istanze di certificazione crediti in qualsiasi momento. Si segnala però che, per poter beneficiare della garanzia dello Stato, è necessario che l’istanza sia presentata nei termini previsti dalla legge (vedi paragrafo 2.5).

A quali amministrazioni o enti è possibile richiedere la certificazione?

Ecco un’altra questione di fondamentale importanza. L’istanza di certificazione crediti si può presentare, tramite la Piattaforma, per i crediti vantati nei confronti di tutte le amministrazioni (Stato, provincia, regione). In più si può presentare al Servizio Sanitario Nazionale, esclusi quelli delle regioni con in atto un piano di rientro operazioni ricognitive del debito (come la Campania e la Calabria). Poi è possibile presentarla anche ad enti pubblici nazionali, camere di artigianato e agricoltura, commercio, industria, e loro associazioni.

Infine, è possibile addirittura presentarla ad altre P.A. incluse dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Si tratta, dunque, di aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, università e istituti autonomi case popolari.

Gli attori

Gli attori principali coinvolti nella certificazione crediti sono:

  • l’amministrazione o ente debitore (che chiameremo nel seguito P.A.)
  • il titolare del credito (nel seguito creditore)
  • i creditori subentranti (gli intermediari finanziari, l’agente della riscossione e le banche) e altri soggetti.

Il titolare del credito

Il creditore è un soggetto che dà inizio al processo di certificazione credito. Lui presenta alla Pubblica Amministrazione un’istanza per la certificazione crediti tramite la Piattaforma Certificazione Crediti. Se la P.A. non provvede a rilasciare la certificazione entro 30 giorni da quando è stata ricevuta l’istanza, il creditore può richiedere la nomina di un commissario addetto che dovrà rilasciarla.

Nella certificazione è presente la data entro cui la P.A. deve procedere al pagamento.

L’amministrazione o ente debitore

La Pubblica Amministrazione, usando la Piattaforma Certificazione Crediti, riceve le istanze di certificazione. Dopo aver effettuato gli opportuni riscontri, certifica il credito. Nel caso in cui la P.A. vanti dei crediti nei confronti del richiedente, la certificazione sarà resa al netto di tali somme. 

Il servizio di Cessione del Credito Pro Soluto consente ad una qualsiasi azienda di ottenere immediatamente la liquidità dei tuoi crediti certificati.