11 Settembre 2015 - 18:56

Pompei incontra l’Expo 2015

Pompei verrà “ospitata” a Expo 2015 nel corso de La Grande Bellezza del Paesaggio Italiano, con interventi del Soprintendente archeologo Massimo Osanna, degli esperti e del pubblico

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Pompei sarà protagonista dell’Expo 2015 nel corso de La Grande Bellezza del Paesaggio Italiano: questo è il titolo dato al dibattito che verrà ospitato al Padiglione Italia, martedì 15 settembre 2015 alle ore 10.00, organizzato tra gli esperti e il pubblico che interagirà di persona e tramite Twitter. Interverrà anche il Soprintendente archeologo Massimo Osanna, della Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia con una descrizione di storia e realtà di Pompei, su come il paesaggio si è trasformato nel tempo, accennando anche  tramite un breve filmato,  all’ausilio offerto dall’utilizzo delle moderne tecnologie per la conservazione del patrimonio culturale. Inoltre sarà uno spunto di riflessione sull’esperienza storico artistica di Pompei, quale esempio e monito per la gestione del paesaggio dei siti archeologici e storici italiani. 

Pompei incontra l'Expo 2015

Pompei incontra l’Expo 2015

Il dibattito de La Grande Bellezza del Paesaggio Italiano è suddiviso in tre segmenti che propongono un percorso critico attraverso la storia del paesaggio italiano, per poi evidenziarne le complessità e le trasformazioni. L’intervento del soprintendente Osanna è inserito all’interno della sezione “Storia, archetipi e icone del paesaggio italiano” incentrato sul paesaggio come risultato delle trasformazioni portate dall’attività umana.

Il sito archeologico di Pompei è luogo simbolo dei cambiamenti che il territorio ha subito nel tempo. L’evento culmine del cambiamento va individuato nel doloroso crollo avvenuto negli scavi di Pompei il 6 novembre del 2010 quando tutto il mondo puntò i riflettori su un cumulo di macerie, quelle che un tempo erano stati i muri della Schola Armaturarum – dichiara il Soprintendente Osanna – evento che ci disse quanto eravamo inermi riguardo i danni che i cambiamenti climatici potessero portare al territorio. Da allora l’attenzione a Pompei è puntata sul dissesto idrogeologico con ricerche, studi e attività volte alla conservazione e alla tutela ma con il monitoraggio continuo e costante del territorio. Negli ultimi tempi ci si avvale tanto anche delle tecnologie moderne, di grande supporto nello studio, nella ricerca  e nell’archiviazione”.

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