Pos, multe per chi non accetta le transazioni elettroniche
Il progresso va di pari passo con la legislazione. Se sei mesi fa era partito l’obbligo di accettare il pagamento tramite Pos, senza però includere vere e proprie sanzioni per chi non aderiva al nuovo ordinamento. Questo purtroppo è stato dovuto da un continuo contrasto di idee delle varie forze politiche, che non trovavano una quadra. Cosa che finalmente è avvenuta oggi al Consiglio dei Ministri, che ha definitivamente approvato le multe ai trasgressori.
L’utilizzo del pagamento tramite circuito elettronico serve come ulteriore mezzo per ridurre ulteriormente l’evasione fiscale. Per tale motivo, già da sei mesi, tutti i commercianti, compresi anche notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti sono obbligati dal nuovo ordinamento ad accettare tale pagamento.
Multe e possibili escamotage
Cosa succede da oggi se qualcuno non accetta il pagamento tramite Pos? Dal 30 Giugno 2022 partono ufficialmente le sanzioni verso i commercianti trasgressori. La multa è di base 30€, più il 4/% del valore totale della transazione rifiutata elettronicamente. In questo modo si inserisce un quantificativo in una zona d’ombra della legislazione italiana.
Mentre le associazioni dei consumatori gioisce del successo politico ottenuto, allo stesso tempo avverte di alcuni possibili escamotage non previsti dalla nuovo ordinamento. Infatti, secondo la Codacons, i commercianti non sono multabili quando “vi è oggettiva impossibilità tecnica: il commerciante che dichiara di avere il Pos fuori uso non è passibile di sanzione“. Per essere in regola con la nuova norma, un’altra soluzione per gli esercenti e professionisti potrebbero limitarsi ad accettare anche un unico circuito e una sola tipologia di carta di debito (per esempio il bancomat) e una sola di credito, restringendo così il diritto degli utenti a pagare con Pos.
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