4 Febbraio 2019 - 14:46

Rai: ormai è un conto personale tra il Governo e i conduttori

Rai

Il vicepremier Luigi Di Maio ha commentato la proposta del collega Di Battista. I tagli sarebbero da applicare a tutti i conduttori Rai, da Vespa a Fazio

Tagli a destra, tagli a sinistra. Se il nemico della Lega sono gli immigrati (anche quelli regolari), il Movimento 5 Stelle ora indirizza tutte le attenzioni sulla Rai (peraltro, da loro governata). Luigi Di Maio ha un conto aperto in sospeso con tutti i conduttori della TV nazionale, e ha commentato la cosa ribadendo l’intenzione di voler tagliare tutti gli stipendi dei partecipanti. Bruno Vespa e, soprattutto, Fabio Fazio, naturalmente, sono i primi ad essere nel mirino.

È finita l’epoca in cui in questo Paese si può guadagnare nella TV di Stato, alla Rai, 3/3,5 milioni all’anno. Credo sia arrivato il tempo di dare una sforbiciata agli stipendi dei politici e anche a quelli di chi non sono politici ma stanno nelle aziende di Stato.” ha dichiarato Di Maio.

Questo è un obiettivo di questa legislatura. Entro estate 2019 i nostri obiettivi sono la riforma costituzionale che taglia 345 parlamentari e il taglio degli stipendi di parlamentari, politici e funzionari pubblici. Chi non vuole arrivare all’estate ha paura di perdere o la poltrona o lo stipendio, e tra quelli non ci siamo noi.” ha poi dichiarato.

Anche Di Battista è giunto a dar man forte al collega: “Adeguamento dei contratti di Fazio e Vespa. Sono giornalisti e guadagnino come loro (massimo 240.000 euro lordi all’anno).

Tutto giusto, tutto ad hoc, direbbe qualcuno. Ma siamo davvero sicuri che l’iniziativa tanto nobile da parte del Movimento 5 Stelle non sia altro che un tentativo per “epurare” la TV di Stato dalle uniche anime che, ancora oggi, restano inermi al cambio di Governo e cercano di fare la propria televisione?

I dati, non a caso, ci dicono proprio questo. Già prima dell’arrivo del Governo del Cambiamento, infatti, i due avevano ridotto il proprio compenso.

La TV di Stato e l’epurazione dalle “menti pensanti”

Quella a cui si sta assistendo è una vera e propria epurazione. Nemmeno le purghe di staliniana memoria erano state così feroci nei confronti di un avversario politico. Ma gli stessi 5 Stelle non erano quelli della TV “libera“, dell’equità della rappresentanza dei partiti politici? Diciamo subito di no.

Quello che si è aperto tra il partito e i conduttori Rai è un vero e proprio Inferno, una bersagliata clamorosa che conta di non fare, però, tante vittime illustri, ma solo le necessarie. Infatti, già da come avevamo anticipato prima, Fazio e Vespa avevano già ridotto il proprio compenso da soli.

Lo stipendio di Vespa fu già ridotto di 700mila € dalla Rai nel 2017, portando il suo compenso circa 1 milione e 200mila € a stagione. Fazio, invece, guadagna sui 2 milioni l’anno, compenso ridotto già l’anno scorso.
Di Battista si è così appigliato su un fattore inutile, ovvero il compenso adibito ai giornalisti professionisti: “Adeguamento dei contratti di Fazio e Vespa. Sono giornalisti e guadagnino come loro (massimo 240.000 euro lordi all’anno).

Ma perché l’attenzione del Governo non si è diretta sul mondo dello spettacolo? Infatti, tra le voci di spesa, quella a pesare maggiormente racchiude gli addetti allo spettacolo e all’intrattenimento. I numeri parlano di ben 5474 dipendenti che costano 325,56 milioni di €.

Ben altro taglio, rispetto a due milioni di € e ad 1 milione e 200mila. Le grandi spese dovrebbero essere cominciate ad essere tagliate proprio da lì. Ma per quale motivo il Movimento 5 Stelle non si è diretto proprio lì, ed ha cominciato ad attaccare gli avversari politici?

I motivi sono abbastanza semplici da comprendere. Le voci avverse, sulla TV nazionale, non fanno mai comodo. E quello che si poteva trasformare come un vero e proprio “attacco alla casta” si è trasformato nel solito, grottesco, duello politico. Un vero peccato.