Salmo: concerto senza regole ad Olbia. Ecco cos’è successo
Salmo ha improvvisato un concerto ad Olbia senza rispettare alcuna regola anti-contagio. Tanti gli artisti che si sono espressi in merito all’accaduto
“Vorrei organizzare un concerto in Sardegna completamente gratuito per le persone che ieri non sono potute venire al live di ieri. Sono disposto a farmi arrestare pur di suonare dal vivo!” aveva scritto qualche giorno fa Salmo sul suo profilo Instagram. Il rapper ha mantenuto la promessa radunando migliaia di fan venerdì 13 agosto ad Olbia. Da lì il delirio.
Nella serata di ieri, Salmo ha improvvisato un concerto al Molo Brin di Olbia per sostenere gli agricoltori della Sardegna devastata dagli incendi che stanno distruggendo ettari di vegetazione. Il rapper sardo ha comunicato, attraverso i suoi social, luogo e orario dell’evento soltanto pochissime ore prima del concerto e, immediatamente, migliaia di fan, senza rispettare alcuna regola anti-contagio, hanno raggiunto il luogo preposto.
Sul palco il rapper ha letto una lettera in cui ha denunciato le condizioni di un settore abbandonato dallo Stato: “Caro Signor Stato, vorrei ricordarle che quasi tutti i settori lavorativi in Italia sono ripartiti. L’unico settore dimenticato da Dio e dallo Stato è quello dell’arte e dello spettacolo. Ci hanno detto di fare i live con poche persone, tutti distanziati e seduti…Signor Stato, noi non ci vogliamo stare seduti, noi vogliamo alzarci, saltare, quindi la musica la cultura e l’arte in Italia sono importanti tanto quanto lo sport, ma nel resto del mondo fanno concerti con 100mila persone e qua no“.
Nonostante le più nobili intenzioni, ciò che ha creato il rapper ha dell’incredibile: come si può pensare di aiutare un settore se, con il concerto tenutosi nella giornata di ieri, ha mancato di rispetto proprio a coloro che da due anni cercano di sopravvivere rispettando tutte le regole?
Il concerto di beneficenza con il quale ha ammassato migliaia di ragazzi senza rispettare alcuna regola non possiamo considerarlo assolutamente un atto di “ribellione“, ma soltanto un’enorme mancanza di rispetto verso i lavoratori dello spettacolo (che ha annunciato di sostenere, ma in che modo?), artisti e agenzie live che con mille difficoltà stanno cercando di organizzare IN SICUREZZA eventi dal vivo rispettando tutte le regole del caso.
Artisti che da oltre due anni non possono LAVORARE perché non partono i tour negli stadi e nei palazzetti. Artisti che pur di ripartire, e far lavorare i lavoratori dello spettacolo, hanno dovuto dimezzare la quantità di spettatori all’interno delle location. Artisti – come Emma, prima cantante a ripartire – che hanno dovuto raddoppiare le date per far accedere IN SICUREZZA tutti i fan che avevano acquistato precedentemente i biglietti del tour, anche a costo di andare alla pari con i conti (sempre se va bene), pur di far lavorare il team fermo da due anni.
Salmo ha cercato di “aiutare” la Sardegna creando un effetto domino che finirà – spero di no – col raddoppiare i casi di contagio nella regione poiché, con il suo concerto, organizzato senza alcuna autorizzazione da parte di Vivo Concerti (agenzia che solitamente si occupa dei suoi live), non ha rispettato nessuna regola.
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