La Sampdoria ferma l’Inter al Marassi sul 2-2: D’Aversa meglio di Inzaghi ma ora Handanovic è un problema
Gol e spettacolo al Marassi. Alle reti di Dimarco e Lautaro Martinez rispondono Yoshida e Augello. Inter a meno due dal Napoli capolista
L’Inter torna a Marassi dopo l’ultima sconfitta targata Conte dello scorso 6 gennaio e inciampa di nuovo. Due volte in vantaggio con Dimarco e Lautaro Martinez e due volte raggiunta dalle reti di Yoshida e Augello. Inzaghi perde la testa della classica a due lunghezze dal Napoli capolista a 9 punti.
Cronaca
L’inizio del match è a tinte blucerchiate con qualche occasione potenziale nei primi 10 minuti e sopratutto tanto, tantissimo pressing sui costruttori di gioco dell’Inter che mostrano sin da subito la chiave tattica di D’Aversa che piazza il neo acquisto Caputo a uomo su Brozovic in fase di non possesso.
L’Inter fatica ad uscire in maniera pulita ma alla prima occasione passa in vantaggio. Punizione dai 25 metri conquistata da Lautaro, sul pallone si presenta Federico Dimarco che, da vero specialista qual è, la piazza all’incrocio portando subito i nerazzurri in vantaggio al 18′. Il Pari della Samp arriva in maniera rocambolesca al 33′ quando, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Yoshida sfrutta un batti e ribatti in area e, complice un deviazione decisiva di Dzeko sotto porta, fa 1-1 con Handanovic immobile.
I Nerazzurri non ci stanno e si ributtano subito all’attacco fino a quando Barella si mette in proprio, spacca la difesa dei padroni di casa e serve l’assist perfetto per Lautaro che non deve far altro che spingerla in porta al 44′ portando l’Inter al riposo sul risultato di 1-2.
Pronti via la Sampdoria impatta di nuovo il punteggio con Augello al termine di un’ottima azione manovrata conclusa con un bel sinistro al volo dell’esterno blucerchiato che lascia di sasso l’incolpevole Handanovic. Ristabilita la parità l’Inter ha subito un paio di opportunità per tornare avanti ma i nerazzurri peccano di precisione. Inzaghi cerca di cambiare l’inerzia dalla panchina come contro il Verona ma stavolta il risultato non cambia più.
Pagelle: Top e flop del match
Dimarco 7: l’esordio da titolare della sua nuova vita all’Inter non potrebbe essere migliore di così. Buttato nella mischia al posto dell’acciaccato Bastoni, mostra da subito personalità da invidiare andando a prendersi il primo calcio di punizione dal limite togliendolo ai più accreditati, sulla carta, Calhanoglu e Brozovic. Ne esce una parabola perfetta che si insacca all’incrocio sul palo del portiere.
Dzeko 6,5: quando Brozovic è chiuso la squadra si appoggia a lui per costruire gioco dalla metà campo in su. Alterna giocate di classe con tocchi semplici e funzionali, non sarà Lukaku ma con lui la squadra gira che è una meraviglia. Sarà difficile togliergli il posto.
Calhanoglu 5: dopo l’avvio scoppiettante le prestazioni del turco sono già in fase calante. Ha l’occasione per il 2-3 ma tutto solo non riesce a trovare lo specchio della porta da ottima posizione.
Handanovic 5: sempre nei flop delle prime due giornate, il portiere nerazzurro non da più sicurezza alla sua retroguardia. Rimane immobile in entrambi i gol subiti ed è spesso in difficolta con la palla tra i piedi. L’inter non può più permettersi errori di questo genere.
Damsgaard 5,5: chiamato alla stagione della definitiva consacrazione, dopo un buon inizio si perde con il passare dei minuti. Nel finale ha l’occasione per vincerla solo D’Ambrosio sulla linea gli nega il gol e un voto più alto. Può e deve fare molto meglio.
Augello 7: sulla sua fascia l’Inter non riesce mai a spingere e anzi, è Darmian a preoccuparsi della sua fase offensiva. Il gol è il giusto premio per una super prestazione, forse la Samp inizia a stargli stretta.
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