3 Maggio 2025 - 11:54

Scoperta archeologica blocca i lavori all’ex Pastificio Amato: possibile insediamento romano sotto Mercatello

Le evidenze archeologiche fanno pensare a un insediamento rustico attivo almeno tra il I e il III secolo d.C. A confermarlo è la dottoressa Francesca Bonaudo della Soprintendenza

Sono stati ufficialmente sospesi i lavori per la costruzione di tre edifici residenziali nell’area dell’ex Mulino del Pastificio Amato, nel quartiere Mercatello a Salerno. Lo stop è arrivato dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino, in seguito al rinvenimento di reperti lapidei che lasciano ipotizzare la presenza di un antico insediamento romano, risalente a oltre duemila anni fa.

Le operazioni di demolizione della vecchia struttura erano iniziate con un approccio graduale, senza l’utilizzo di mezzi meccanici e procedendo manualmente pezzo dopo pezzo. Tuttavia, l’intervento è stato interrotto per permettere le necessarie verifiche archeologiche, che potrebbero portare alla luce una scoperta di rilievo.

Tre sono i punti dell’area attualmente oggetto di approfondimento, inseriti in un contesto urbano che in passato ha già restituito testimonianze dell’epoca romana. La fascia costiera orientale della città, da Torrione fino a Torre Angellara, ha infatti restituito nel tempo resti di ville e residenze rurali romane, molte delle quali oggi non sono più visibili o non sono mai state adeguatamente valorizzate. L’unico sito accessibile al pubblico resta quello di San Leonardo.

Nel caso specifico, le evidenze archeologiche fanno pensare a un insediamento rustico attivo almeno tra il I e il III secolo d.C. A confermarlo è la dottoressa Francesca Bonaudo della Soprintendenza:

“Il progetto era subordinato a indagini archeologiche. Lo scavo preventivo ha restituito tracce di strutture riferibili a più fasi cronologiche. La prosecuzione dei lavori è ora vincolata alla volontà della proprietà di rivedere l’intera configurazione del progetto edilizio.”

Si apre dunque un nuovo scenario, in bilico tra la tutela del patrimonio storico e le esigenze di sviluppo urbanistico. La decisione finale spetterà alla Soprintendenza, che dovrà valutare se e in che modo sarà possibile coniugare conservazione e costruzione.

Fonte: Salernonotizie.it