26 Ottobre 2016 - 14:40

Sharbat Gula, dall’obiettivo di McCurry alla galera

McCurry

Sharbat Gula, la ragazzina afgana dagli intensi occhi verdi di Steve McCurry, è stata arrestata oggi, ormai donna, a Peshawar

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È stata arrestata Sharbat Gula, la rifugiata e orfana dodicenne con gli occhi verdi immortalata nel 1984 dall’obiettivo di Steve McCurry. Resa popolare nel 1985 dalla storica e nota copertina del National Geographic, la ragazza venne celebrata da molti come la “Monna Lisa della guerra afghana”.

Nel 1984 Sharbat Gula era appena arrivata in un campo profughi di Peshawar. Inviato dal National Geographic, Steve McCurry era lì per documentare la situazione dei profughi afgani dopo l’invasione. Il fotoreporter statunitense, incontrata per caso un’orfana, che studiava in una scuola all’interno del campo, mostrò al mondo una rarissima – per l’epoca – documentazione fotografica riguardante una donna afgana.

La stessa identità di Sharabat Gula è rimasta sconosciuta per anni, a causa dell’ostilità nei confronti dei media occidentali da parte del governo afgano.  Nonostante il suo nome fosse ignoto, la foto venne intitolata la Ragazza Afgana: i suoi disarmanti occhi verdi, accentuati nel colore e nella profondità dal velo rosso che le contornava il viso, un messaggio di riscatto.

Lo scatto è divenuto la foto più nota della storia della National Geographic, un’immagine che è da anni il simbolo dei conflitti afgani e di tutte le guerre del Medio Oriente.

Sharbat Gula, la ragazza afgana,rifotografata da di McCurry nel 2002

Sharbat Gula, la ragazza afgana, fotografata nuovamente da McCurry nel 2002

Nel 2002, diciassette anni dopo il famoso scatto, Steve McCurry ritornò in Pakistan per ritrovarla nel campo profughi di Nasir Bagh ormai trentenne sposata con tre figli. L’incontro fu suggellato da un nuovo scatto pubblicato ancora una volta sul National Geographic: un ritratto meno magnetico nello sguardo, stagliato su un volto ormai duro, abbrutito dai segni del tempo e della memoria.

Di oggi la notizia che Sharbat Gula è stata arrestata: ed ecco allora che la foto della Ragazza Afgana ci parla di un altro destino.

La donna, che viveva nel campo profughi a Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale, nel febbraio 2015 si era vista annullare i documenti di identità concessi a lei e a due dei suoi i figli. I documenti in questione infatti erano ritenuti illegali dal Nadra, l’autorità pakistana che gestisce il database nazionale, poiché riservati soltanto ai cittadini pachistani.

Secondo quanto riferito dall’emittente DawnNews, e come riportato dall’Agenzia ANSA, nelle scorse ore gli agenti della Agenzia federale di indagini (Fia) le hanno contestato il reato di falsificazione del Documento nazionale di identità computerizzato (Cnic) pachistano. 

Intanto si apprende che sono stati sospesi anche i quattro funzionari della Nadra che avevano emesso il tesserino, e a riguardo è stata avviata un’inchiesta.

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