20 Ottobre 2015 - 10:27

Sky Cinema presenta: Il giovane favoloso, capolavoro di Mario Martone

Il Giovane Favoloso in prima Tv su Sky Cinema 1. Il film sul poeta Giacomo Leopardi firmato da Mario Martone

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Cosa c’è di più complesso che rappresentare la vita in un film? E se la vita da narrare fosse del più grande esponente dell’Ottocento italiano?

Mario Martone ha accettato questa sfida, presentando una pellicola audace e ambiziosa conquistando critica e pubblico. Decidere di realizzare un film sulla vita di Giacomo Leopardi significava analizzare innanzitutto il senso d’infelicità, scavando nei meandri della sofferenza dell’animo umano.

il giovane favoloso

Il giovane favoloso in prima tv su Sky Cinema 1

Il giovane favoloso è una pellicola passionale, poetica e ricca di pathos dalle sfumature enigmatiche e introspettive proprio come il suo protagonista, Elio Germano. “Il giovane favoloso” è stato presentato alla 71esima edizione del Festival di Venezia, unico film italiano in concorso insieme a Hungry Hearts di Saverio Costanzo e Anime nere di Francesco Munzi.

Mario Martone propone una versione alternativa del Leopardi, che si distacca di gran lunga dalla figura convenzionale studiata sui libri di scuola.
Il suo Leopardi si allontana dal pessimismo cosmico, e viene raccontato come un artista ribelle e rivoluzionario, spiazzando completamente le aspettative dello spettatore. Profondo, intenso, geniale e a tratti folle. Elio Germano nei panni del poeta marchigiano riscatta la visione del Leopardi rendendolo un eroe, coraggioso e determinato. Il titolo racchiude la vera essenza dell’opera: un giovane (davvero) favoloso.

Sullo sfondo viene dipinta una società assente, indegna e cinica che allontana il poeta, rifiutando la sua visione malinconica della vita, un popolo ignaro del valore inestimabile di quelle parole tanto sofferte. Una società che ora, come all’epoca, non comprendeva la sensibilità della poesia.

Non attribuite al mio stato ciò che si deve al mio intelletto!il giovane favoloso

Solitudine e sconforto abbracciano una trama ricca di sconvolgimenti emotivi. Prepotente il sentimento di riscatto, di rivalsa nei confronti di una vita che continua ad essergli ostile, la voglia di passione e di amore che il Leopardi grida nel silenzio della sua poetica. Nella pellicola di Martone per la prima volta si vede un Leopardi artefice del suo destino e non arrendevole.

Odio la vile prudenza che ci agghiaccia e lega e rende incapaci d’ogni grande azione, riducendoci come animali che attendono tranquillamente alla conservazione di questa infelice vita senz’altro pensiero”.

Il regista comincia a raccontare il “suo” Leopardi proprio dalla giovinezza a Recanati, seguendo Giacomo nella ricerca del proprio essere, ostacolato dal padre ed una madre bigotta e anaffettiva, mancanze che esploderanno, in età adulta, contro una Natura “Matrigna” alla quale il poeta si rivolgerà per tutta la vita con profondo rammarico e con la disperazione di un figlio dimenticato.

il giovane favolosoNel corso del film si percepisce il profondo rispetto per Leopardi, ma anche tenerezza e stima verso la sua anima incompresa. Mario Martone al fianco del grande attore Elio Germano, è riuscito ad ampliare una visione standardizzata del Leopardi, rendendo omaggio alla poesia dell’ottocento e riportando all’attenzione di tutti quei versi che hanno incantato il mondo.

Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete o nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei”.

Incantevoli le scenografie e il taglio dei luoghi, la sceneggia tura teatrale, i dialoghi intensi ed eruditi, la recitazione esperta e mai eccessiva.

Una prova recitativa molto complessa in cui Elio Germano si cala con grande intensità, un’interpretazione davvero eccezionale che gli è valsa il David di Donatello come migliore attore protagonista.

Il vero è nel dubbio. Chi dubita sa e sa più che si possa”. 

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