Spoleto, maestosità umbra oltre il terremoto
Spoleto, conosciuta come set della fiction di Rai 1 “Don Matteo” e palcoscenico privilegiato del Festival dei Due Mondi, è una gemma del territorio umbro, ricca di arte e cultura
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Diventata ormai famosa per essere la nuova sede del set della storica fiction di Rai1 “Don Matteo”, Spoleto, città umbra, è in realtà un centro fervente di cultura e di arte, luogo che da anni ospita il rinomato “Festival dei Due Mondi”. Per la sua peculiare disposizione in pendenza, è stata recentemente dotata di vari percorsi automatizzati che permettono di raggiungere facilmente i diversi punti di interesse del borgo. Il paesaggio è dominato dalla meravigliosa Rocca Albornoziana, la quale svetta dal Colle Sant’Elia.
Per coloro che desiderano esplorare Spoleto attraverso il suo immenso patrimonio culturale è davvero conveniente poter usufruire della “Spoleto Card”, la quale permette al costo di 9,50€ (la Red Card a prezzo intero, mentre 8€ per la Green Card, per maggiori info clicca qui) di accedere a ben 7 siti e musei, abbattendo di molto la spesa del biglietto singolo e consentendo l’utilizzo per ben 7 giorni – in pratica si ha la possibilità di visitare con calma un museo al giorno! Inoltre, il borgo antico di Spoleto è zona ZTL e pertanto da visitare completamente a piedi. Ciò è facilitato dall’innovativo sistema di collegamenti automatizzati, come descritto in precedenza, e dalla presenza di numerosi parcheggi lungo l’anello esterno della città.
Ideale è cominciare il proprio percorso dal punto più alto della città: la Rocca Albornoziana, fortificazione edificata a partire dal 1360 su volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz. Negli anni la rocca è stata dapprima residenza per i rettori e dei governatori della città, ed infine, tra il XIX e il XX secolo, è divenuta sede di un carcere. Oggi, oltre ad essere una costruzione che già di per sé ha un elevato valore artistico, per i loggiati e gli affreschi al suo interno, ospita inoltre il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Il percorso si struttura secondo un periodo storico che va dal IV al XV secolo, ripercorrendo attraverso i manufatti e le opere artistiche tutte le tappe salienti delle vicende spolentine.
Prima di raggiungere il Museo Diocesano è d’obbligo fermarsi ad ammirare la Piazza del Duomo, con la sua scalinata e la Cattedrale di S. Maria Assunta, elegante esempio di architettura romanica, costruita a partire dal XII secolo e che custodisce i meravigliosi affreschi con le Storie della Vergine, realizzati nell’abside centrale da Filippo Lippi. L’antico Palazzo Arcivescovile è invece oggi sede del già citato Museo Diocesano, che conserva le opere tra gli altri di Beccafumi, Filippino Lippi e Conca. Da qui si può inoltre accedere, senza ulteriori costi se si è in possesso della Spoleto Card, alla piccola Basilica di Sant’Eufemia, raro gioiello di epoca medievale.
Nei pressi del museo vi è anche la Casa Romana, esempio di dimora patrizia risalente al I secolo d.C., ricca di pavimenti musivi in ottimo stato di conservazione. Da Piazza della Libertà, invece, si raggiunge, seguendo via S. Agata, l’antico Teatro Romano, oggi sede del Museo Archeologico Nazionale, altra importante tappa che narra soprattutto il periodo romano di Spoleto, con una serie di manufatti scultorei.
Proseguendo ancora via S. Agata, verso piazzetta S. Lorenzo e poi salendo via Loreto Vittori, ecco che si arriva a Piazza Collicola dove si affaccia l’omonimo palazzo nobiliare, centro per le arti contemporanee e sede del Museo Carandente. L’intero spazio è attualmente invaso da murales e installazioni, finanche nel cortile, ed ogni sala raggruppa una serie di opere secondo tematiche che esulano dalla canonica narrazione storica. Alexander Calder, Pino Pascali, Vettor Pisani, Sol LeWitt e tanti altri esponenti dell’arte del XX e XXI secolo si avvicendano nelle sale del piano terra mentre nelle settecentesche stanze del secondo piano è adibita una quadreria confluita dalla precedente Pinacoteca.
Oltre alla Cattedrale e S. Eufemia, i dintorni del borgo di Spoleto sono costellati da altre stupende chiese, come quella di S. Pietro, che dà il benvenuto con la sua maestosità a coloro che si apprestano ad entrare in città, o la graziosa e seminascosta S. Paolo Inter Vineas. Ma vi sono anche S. Gregorio Maggiore, il Complesso di S. Nicolò, S. Ponziano e la chiesa di S. Salvatore, Patrimonio Unesco.
Nota personale: chi scrive questo articolo ha visitato la città umbra nel periodo tra il terremoto di fine agosto e quello avvenuto ad ottobre. I segni del sisma erano ben evidenti ad esempio a Palazzo Collicola, dove erano presenti delle crepe nella muratura, ma la maggior desolazione era notare come un borgo così affascinante fosse quasi completamente disabitato. Le uniche presenze erano quelle dei numerosi gruppi turistici e ben poche quelle degli abitanti. Purtroppo con l’ultimo sisma Spoleto ha subito ulteriori – per fortuna piccoli – danni e il miglior auspicio per questa città e per tutto il territorio è quello di tornare a vivere con serenità.
A ZONzo dà appuntamento ai suoi esploratori alla prossima emozionante tappa in giro per il globo!
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