8 Marzo 2017 - 11:25

Sterilizzazione forzata in Perù, per non dimenticare

Sterilizzazione forzata per il controllo delle nascite ad opera del Governo peruviano: più di 300.000 donne attendono giustizia

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La sterilizzazione forzata in Perù è stata una pratica all’ordine del giorno dal 1996 al 2000, quando l’allora presidente Alberto Fujimori la adottò come strategia per il controllo delle nascite.

Migliaia di donne venivano trasportate forzatamente in centri dove venivano sottoposte ad operazioni di legatura delle tube, del tutto ignare di ciò che stavano per subire.

A causa della povertà e dell’analfabetismo  sono state ingannate o ricattate con facilità dal governo peruviano e dal suo “Programma di Salute riproduttiva e pianificazione familiare”.

Questa vergognosa pratica è venuta alla luce solo dopo la caduta del governo Fujimori grazie al Progetto Quipu.

Utilizzando una linea telefonica collegata a un’interfaccia web, il progetto ha offerto alle donne la possibilità di raccontare la propria storia, mettendo in comunicazione una comunità dispersa e dando voce a questi gruppi indigeni scarsamente rappresentati nel governo locale e nei media, superando l’arretratezza tecnologica e le barriere linguistiche.

Da quel momento in poi, le donne hanno iniziato a raccontare ciò che avevano subito, creando una sorta di documentario interattivo, realizzato da un team di esperti che traduce le parole delle indigene e le carica sul web, in modo che gli utenti possano ascoltarle e interagire con loro.

Finora sono state raccolte circa 130 testimonianze di peruviane costrette a convivere con quel trauma, se sono state abbastanza fortunate da sopravvivere (almeno 18 sono morte).

 

«Mi dissero: ti daremo assistenza solo se sarai sterilizzata. Altrimenti, non avrai più cibo, perché hai troppi figli, come i conigli. Mi misero in un letto e quattro di loro mi tenevano. Mi fecero un’iniezione. Non ricordo altro. Gridavo, e loro spesso tornavano e mi stringevano il viso: ‘Signora, per favore stia zitta. Stia solo zitta’».

Sebbene la Corte Suprema peruviana nel 2010 abbia condannato a 25 anni di carcere l’ex presidente Alberto Fujimori per le violazioni dei diritti umani commesse durante il suo governo, la condanna riguarda le torture e le persecuzioni inflitte agli oppositori politici, mentre è stato ritenuto non responsabile delle sterilizzazioni forzate in quanto non a conoscenza dei fatti.

Diviene di fondamentale importanza che il mondo intero venga a conoscenza delle violenze fisiche e psicologiche che ogni giorno, purtroppo, in ogni parte del mondo, vengono inflitte a milioni di donne.

 

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