24 Ottobre 2018 - 17:30

Plenaria Strasburgo, Tajani bacchetta Farage

Antonio Tajani

Curioso siparietto andato in scena al Parlamento Europeo, con Tajani che ha rimproverato Farage per aver fatto ironia sui totalitarismi

Durante la seduta plenario di oggi del Parlamento Europeo a Strasburgo, il Presidente Antonio Tajani ha redarguito Nigel Farage. Durante una discussione sulla storia europea, e in particolare sui totalitarismi del Novecento, Tajani ha infatti rivendicato il ruolo fondamentale dell’Unione Europea nel mantenimento della democrazia e dello stato liberale, così come nell’impedire lo scoppio di nuove guerre e la nascita di nuovi regimi.

Nel suo discorso, l’esponente dei popolari europei ha affermato: “Non credo che in quest’aula ci siano nostalgici o eredi del nazismo e della dittatura comunista sovietica, due orribili e devastanti sistemi politici che hanno arrecato ferite profonde all’Europa“. Concludendo, ha poi chiosato: “queste due dittature sono scomparse grazie all’Unione Europea“. Ma proprio in quel momento, tra gli applausi d’approvazione dei colleghi, si sono sentite distintamente anche le risate di Nigel Farage, il parlamentare inglese fautore del referendum sulla Brexit. A quel punto, un Tajani visibilmente alterato si è rivolto al collega britannico bacchettandolo aspramente: “C’è poco da ridere, c’è da rispettare le idee degli altri, risus abundat in ore stultorum – ha ribattuto Tajani in latino – Farage impari a rispettare gli altri, perché questa è la democrazia, lei evidentemente è nostalgico di qualche dittatura se non rispetta le opinioni degli altri. Noi abbiamo sempre rispettato le sue, lei non ha alcuna autorizzazione a non rispettare quelle degli altri. Rimanga in silenzio“.

Non è la prima volta che Farage fa parlare di se per i suoi comportamenti, oltre che per le sue idee. Il parlamentare inglese è l’ex leader dello Ukip, la formazione d’estrema destra inglese che a Bruxelles fa parte dello gruppo del Movimento 5 Stelle, e che ha avuto la Brexit come suo principale obiettivo politico per anni. Dopo il referendum, Farage si è dimesso dal suo ruolo nel partito e molti altri esponenti hanno abbandonato i loro seggi, al punto che attualmente lo Ukip è un partito assolutamente marginale nella politica britannica, nonostante il boom delle elezioni europee del 2014.