Tumore al seno, la dieta mima-digiuno alleata delle cure farmacologiche
Una ricerca tutta italiana ha dimostrato come una dieta mima-digiuno a base vegetale sia di supporto nella terapia tradizionale contro il tumore al seno
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature da parte di un team di scienziati coordinato da IFOM Milano e dal Policlinico Universitario San Martino di Genova, con il sostegno di AIRC, ha messo in luce l’importanza dell’alimentazione nella cura del tumore al seno. Secondo gli studiosi, infatti, una dieta mima-digiuno vegetale può coadiuvare non solo la cura ormonale somministrata a buona parte dei pazienti affetti da carcinoma mammario anche metastatico, ma impedisce l’ingrandirsi del tumore al seno e in alcuni casi ne favorisce la regressione. I dati raccolti su 36 pazienti in due studi clinici, hanno messo in luce come cicli di dieta della durata di circa sei mesi riducono alcuni fattori di crescita del tumore al seno. Tuttavia, essendo i dati ancora preliminari, è necessario valutare un numero maggiore di pazienti.
Altro aspetto importante è che questa dieta, difatti vegana, non deve essere fai-da-te, bensì effettuata sotto stretto controllo medico con specifici protocolli da seguire. Il rischio sarebbe quello di provocare malnutrizione con conseguenze nefaste per l’organismo. Come riportato da Ansa, Alessio Nencioni, del Dipartimento di Medicina Interna del Policlinico San Martino, ha spiegato: “La dieta che abbiamo sperimentato, valutandone gli effetti clinici per la prima volta in donne con tumore al seno anche metastatico in terapia ormonale, è un regime alimentare vegano ipocalorico che induce nel corpo gli effetti metabolici del digiunare, e per questo è stata chiamata ‘mima-digiuno’“.
“Intervento ben tollerato se adeguatamente pianificato”
“Le pazienti con tumore al seno in terapia ormonale hanno seguito i cicli di questa dieta per una media di circa 6 mesi, senza mostrare effetti collaterali consistenti, ma soltanto fastidi lievi e transitori come mal di testa e debolezza” – continua Nencioni – “Alcune di loro assumono la terapia per cicli mensili da quasi due anni senza alcun problema, è perciò un intervento ben tollerato se adeguatamente pianificato. La dieta ipocalorica abbinata alle terapie ormonali ha ridotto i livelli di glucosio in circolo ma soprattutto la leptina, l’ormone che regola la sazietà, l’insulina e il fattore di crescita insulino-simile (IGF1), tutte proteine che favoriscono la proliferazione delle cellule di tumore della mammella. Le modifiche metaboliche indotte dalla dieta mima-digiuno sono associate ad effetti antitumorali positivi, che peraltro vengono mantenuti a lungo nel tempo“.
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