9 Marzo 2022 - 10:04

Russia-Ucraina: diario di guerra in cinque punti

Il conflitto Russia – Ucraina va avanti ormai da due settimane: la capitale Kiev nel mirino. Intanto la Federazione Russa rischia il default e Condè Nast sospende le pubblicazioni

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Il conflitto Russia – Ucraina va avanti ormai da due settimane: la capitale Kiev nel mirino. Intanto la Federazione Russa rischia il default e Condè Nast sospende le pubblicazioni

Mentre la contesa tra Russia e Ucraina si sposta decisamente sulla capitale Kiev, nella notte svegliata da ripetuti allarmi antiaerei, si aggravano le dimensioni della crisi umanitaria innescata dal conflitto: secondo l’Onu, sono già oltre due milioni le persone in fuga dalle zone di guerra, ed è attesa per oggi una nuova tregua militare che permetta l’apertura di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili a Kiev, Chernhiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol.

Sul fronte russo continuano a pesare le sanzioni imposte dall’Europa e dall’alleanza atlantica: secondo Fitch, il rischio di default per la Federazione Russa è imminente. Lo spettro di una crisi economica irreversibile, non ferma tuttavia l’avanzata dell’esercito russo che annuncia di aver preso il pieno controllo della centrale nucleare di Zaporizhzhia, una “conquista” che trova conferma anche in fonti ucraine, secondo le quali le 240 persone preposte alla sicurezza della centrale avrebbero deposto le armi dopo essere state fiaccate “fisicamente e psicologicamente”.

Parallelamente alla lotta sul terreno, vanno avanti anche i colloqui tra le due fazioni per arrivare ad una soluzione diplomatica del conflitto: in questo senso, ieri il presidente ucraino Volodymir Zelenski ha fatto un passo verso il contendente, escludendo del tutto la resa ma dichiarandosi pronto ad aprire una trattativa su Crimea e repubbliche separatiste del Donbass (il casus belli strategico di Putin) e a rivedere le posizioni dell’Ucraina su una eventuale entrata nella Nato.

L’alleanza atlantica, intanto è cauta e boccia la proposta della Polonia che vorrebbe inviare suoi jet Mig-29 a difesa dei cieli dell’Ucraina, facendoli partire da una base dell’alleanza atlantica in Germania. Un’eventualità che gli Usa (che ieri hanno bloccato le importazioni di energia dalla Russia)  bollano al momento come “non attuabile”, in quanto significherebbe l’entrata in armi della Nato nel conflitto Russia – Ucraina che a quel punto assumerebbe i contorni di una vera e propria terza guerra mondiale.

Infine da segnalare che il gruppo editoriale Condè Nast (GQ, Vogue, Vanity Fair) si aggiunge a quei colossi internazionali che hanno deciso di condannare apertamente il conflitto in Ucraina, sospendendo tutte le pubblicazioni in territorio russo anche in ragione della nuova legge bavaglio voluta da Vladimir Putin, che di fatto punisce col carcere chiunque, tra gli operatori di informazione, divulghi notizie che non avallino la narrazione del Cremlino, per il quale la guerra in Ucraina non è tale, ma solo una ”operazione speciale”.