29 Ottobre 2018 - 15:43

Una foto di me e di te: il coming out musicale di Marco Carta

Marco Carta Una foto di me e di te

E’ uscito questa notte “Una Foto di me e di te” il nuovo singolo di Marco Carta, in cui il cantante sardo dichiara la propria omosessualità. Testo e significato

Il coming out di Marco Carta si fa musica: ecco “Una foto di me e di te”

“Domenica, leggeri di neve e nevica”.

Voglio partire dall’ultimo verso della canzone per cominciare a parlare del nuovo singolo di Marco Carta “Una foto di me e di te”, perché è lì che la sensazione di leggerezza che il cantante sardo ha detto di aver provato domenica scorsa dopo aver fatto coming out a “Domenica Live”, si è fatta canzone, carne vissuta, messaggio universale:

“che non è vero che sei sbagliato
e non hai niente da dimostrare
hai fatto tutto con le tue gambe
anche a costo di farti male”

Con “ Una foto di me e di te” Marco Carta fa i conti con sé stesso e si perdona quasi, per aver creduto che seguire le proprie sensazioni fosse sbagliato, per aver creduto che in certi momenti fosse meglio trattenere il fiato anziché respirare a pieni polmoni i propri sentimenti:

“che non è vero che sono sbagliato
se quella volta ho scelto di amare
ho chiuso gli occhi e dopo l’ho baciato
io tengo il fiato per non respirare”

Discograficamente, “Una foto di me e di te” rappresenta per Marco l’inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera musicale, partita 11 anni fa dal programma “Amici di Maria De Filippi”: scritta con Raige e Davide Simonetta la canzone è la prima che Marco pubblica da indipendente in attesa del nuovo album.

Testo e audio

icono che Dio per disegnare il mondo
ci ha messo 7 giorni
e poi ci sono io all’ombra di mio padre
e avevo 7 anni

avrei voluto chiederti
qualcosa in più
tipo se è vero che i sogni se li spegni se perdi
e che li uomini forti incassano i colpi
senza arrendersi mai
senza piangere mai

dicono che Dio
abbia creato tutti
uguali ma speciali

avrei voluto crederci
almeno un po’
per poi guardarmi allo specchio essere fiero di tutto
gioire di ogni difetto e comunque ripetermi che

che non è vero che sei sbagliato
e non hai niente da dimostrare
hai fatto tutto con le tue gambe
anche a costo di farti male

e non ho modo di lasciarti andare
quanto ricordo non so immaginare
e aspetto ancora fermo sulle scale
con in tasca una foto di me e te domenica
leggeri di neve e nevica

dico che Dio ci abbia dato un figlio per salvarci tutti
e poi ci sono io ho scelto di gridare per soffocare i dubbi
avrei voluto renderti fiero di me

invece hai un figlio diverso l’ho imparato col tempo
anche senza un esempio le notti a ripetere che

che non è vero che sono sbagliato
se quella volta ho scelto di amare
ho chiuso gli occhi e dopo l’ho baciato
io tengo il fiato per non respirare

io non lo so se tu lo puoi accettare
ma ti ricordo voglio immaginare
di ritrovarti fermo sulle scale
con in tasca una foto di te e me domenica

leggeri di neve e nevica

ogni ricordo non so immaginare
non ti ricordi non so immaginare
ti aspetto ancora fermo sulle scale
ed ho in tasca una foto di me e di te domenica
leggeri, di neve