26 Agosto 2017 - 16:13

Terrorismo, un uomo attacca due militari a Bruxelles e viene ucciso

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A Bruxelles un uomo ha attaccato due militari ed è stato poi ucciso,  si tratta di un nuovo atto di terrorismo

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Durante la serata di ieri 25 agosto, intorno alle ore 20.30, un uomo ha attaccato con un coltello due militari a Bruxelles, ferendone leggermente uno al volto e l’altro a una mano, secondo quanto rivela La Repubblica. Sul posto sono intervenuti immediatamente altri soldati, ferendo gravemente l’aggressore, che è morto poco dopo in ospedale. L’episodio è avvenuto nel quartiere centrale di Sainte Catherine, non lontano dalla Grande Place. La Polizia Federale Belga ha parlato di un atto di terrorismo. Sembra infatti che l’uomo abbia urlato “Allahu Akbar” durante l’aggressione. La Procura generale indaga ora, pertanto, in questa direzione.

Le forze dell’ordine affermano, però, trattarsi di un caso isolato; l’uomo, di circa trent’anni e di origine somala, non aveva legami con reti jihadiste belghe o europee e non era tra i soggetti tenuti sotto controllo per la loro radicalizzazione. Sembra dunque che l’uomo abbia agito in piena autonomia e in solitaria, dato che non si ha notizia di altre persone coinvolte o ricercate. In virtù di ciò, il livello di allerta per la sicurezza è rimasto a tre e non verrà aumentato (è comunque un livello alto, se si considera che in Belgio il massimo livello di allerta è quattro). Nessun evento è stato annullato.

È il secondo attacco terroristico ad essere sventato a Bruxelles in soli due mesi. Il 20 giugno scorso un uomo causò una piccola alla Stazione Centrale, finendo ucciso dai militari di guardia senza causare vittime.

In Belgio la tensione per paura di atti terroristici è altissima da tempo. Già nel 2015 il governo belga ha imposto una sorta di coprifuoco a Bruxelles con la chiusura di centri commerciali, scuole e trasporti a causa della minaccia terroristica; il 22 marzo 2016  un attacco suicida all’aeroporto e alla stazione metro di Maalbeek causò 31 morti e decine di feriti. È, inoltre, il paese europeo con il più alto numero pro-capite di foreign fighters.

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