28 Novembre 2017 - 14:53

Vaccinazioni: la Corte Costituzionale si pronuncia. Respinto il ricorso della Regione Veneto

vaccino HIV

Lo scorso 22 novembre la Corte Costituzionale, organo di garanzia costituzionale cui è demandato il compito di giudicare la legittimità degli atti dello Stato e delle Regioni, è tornata ancora una vota a pronunciarsi sul tema delle vaccinazioni

Nel caso di specie, le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Regione Veneto e sottoposte al vaglio della Consulta, riguardavano il decreto legge n. 73/2017 (convertito in legge n. 119/2017), che disciplina le vaccinazioni obbligatorie per i minori fino a 16 anni d’età.

Le obiezioni mosse dalla Regione Veneto non erano però finalizzate a mettere in discussione l’efficacia e l’importanza scientifica dei vaccini, ma contestavano la legittimità costituzionale della scelta operata dal legislatore nazionale nel renderli obbligatori. La Regione Veneto, infatti, nel 2007 con una legge regionale aveva sospeso l’obbligatorietà dei vaccini, introducendo un sistema di prevenzione delle malattie basato sulle tecniche persuasive, come, ad esempio, le campagne informative.

La Corte Costituzionale, quindi, chiamata a pronunciarsi sulle questioni di legittimità costituzionale ha dichiarato la non fondatezza delle stesse, chiarendo, inoltre, che la scelta circa l’obbligatorietà dei vaccini spetta sicuramente al legislatore nazionale e che tale scelta “non è irragionevole, poiché volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie”.

“La libertà personale è inviolabile” recita l’art. 13 della nostra Costituzione, un principio cardine del nostro ordinamento che va, però, contemperato, come è stato fatto anche in tale occasione dalla Consulta con quello sancito dall’art. 32 che definisce espressamente la salute, oltre che come diritto fondamentale dell’individuo, quale “interesse della collettività”.

Nel comunicato, infine, la Corte ha specificato che “il passaggio da una strategia basata sulla persuasione a un sistema di obbligatorietà si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali.”

Articolo a cura di Felice Santonastaso

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