17 Febbraio 2015 - 11:35

Viale del tramonto: il noir sul cinema

Sunset Boulevard celebra le esequie del cinema muto. Uscito nelle sale nel 1950, è il secondo noir di Billy Wilder: racconta la discesa di una diva del muto

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Viale del tramonto è il necrologio del cinema muto: nel 1950 Billy Wilder gira il suo secondo noir: Sunset Boulevardla strada dove muore il cinema espressionista per lasciar spazio al technicolor. Dopo 20 anni d’assenza dal grande schermo, Gloria Swanson interpreta l’attrice dei film muti Norma Desmond; Wilder le affida il compito di celebrare le esequie di un genere soppiantato dal sonoro; l’attrice fa la parodia di se stessa portando nel sonoro una vecchia maniera di stare sulle scene.

noirLa mimica, gli occhi e l’espressività della Swanson commemorano il cinema del passato. La casa dell’attrice hollywodiana è lo spazio dove la vita passa inosservata, tra i ricordi e le lettere dei fans che le dimostrano ancora affetto. Giocando con i contrasti del bianco e nero, eredità dell’espressionismo tedesco, il regista relega buona parte del noir in un museo di ricordi vecchi e cimeli della propria giovinezza.

Il soggettista Joe Gillis (interpretato da William Holden) è il punto di rottura con il passato, da cui il sonoro ne esce sconfitto perché ha perso tutta la sua bravura scenica. È la nuova macchina industriale a fare del cinema qualcosa di piccolo, dove i corpi delle nuovi attrici fluttuano nei set cinematografici ingiustamente. Parole, parole, soltanto parole: Norma Desmond prepara il necrologio annientando la sua stessa carriera: la sua morte è l’unica possibilità di tornare alla ribalta.

Sarà il sonoro, tramite il cinegiornale, a chiudere e a sancire definitivamente una carriera in un mondo sempre più veloce, che non ha tempo per le vecchia attrici ancorate nei sottoscala dei vecchi palcoscenici. Scendendo dalla scalinata per raccontare l’omicidio di cui si è macchiata, la scenica camminata per concedersi ai media (dell’epoca) è il funerale di Trimalchione: viva, fastosa, truccata, si concede per l’ultima volta alle scene tramite una potente voce, dove i convitati commemorano il cadavere e imbastiscono il lutto. Solo annientando un amore più giovane di lei (e più giovane del cinema muto, Gillis è un soggettista, è la nuova generazione del cinema) può finalmente combattere con il più grande mostro che la minaccia: il sonoro, la vittima del film.

Viale del tramonto è tra i più grandi noir prodotti da Hollywood. Commediografo e regista di successo, Wilder ritenta (azzeccandoci) la fortuna de La fiamma del peccato dopo sei anni. Con tre statuette agli Oscar, il film è conservato alla National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Il tnoirhriller si apre con la morte del protagonista Joe Gillis. Il suo corpo galleggia in una piscina e, con la sua voce narrante e onnisciente, inizia il flashback in cui ci racconta come è morto. Scrittore squattrinato e pedinato dagli agenti di una società finanziaria, Gillis cerca di nascondere la propria automobile nel garage di una  vecchia villa ormai allo sfacelo: salito al piano superiore viene scambiato per il necroforo giunto lì per preparare le esequie della scimmia appartenuta all’attrice. Il primo funerale del cinema muto viene celebrato nella scena in cui il fedele maggiordomo Max e la Desmond preparano la seppellitura del corpo, un corpo muto, senza parola, metafora del cinema degli anni ’20 e ’30.

Particolarità dell’espressionismo tedesco è l’interno delle case scure e barocche come nel film del 1946 La scala a chiocciola di Robert Siodmak (The Spiral Staircase) e La morte corre sul fiume (The Night of the Hunter) del 1955 (regia di Charles Laughton), luogo in cui si consuma la paura. Gli interni grigi corredati di vecchie lampade e feticci del passato sono il contorno di una vita ridotta in solitudine.

Sunset Boulevard è la satira del Cinema, necrologio del muto e fastosa farsa di un amore impossibile. I cadaveri disseminati durante il film sono specchio di una vita ormai giunta al tramonto.

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