6 Giugno 2015 - 12:54

Vincenzo De Luca e il destino della Campania

Nonostante la vittoria elettorale rimane incerto il futuro per il neo eletto presidente della Regione Vincenzo De Luca

[ads1]

A meno di una settimana dalle elezioni amministrative, che hanno decretato la vittoria dell’ex sindaco di Salerno a presidente della Regione, rimane ancora aperta la questione di legittimità della carica destinata a Vincenzo De Luca.

L’elezione del “sindaco sceriffo”, infatti, ha creato una situazione più unica che rara nello scenario italiano che, almeno per il momento, non trova una soluzione definitiva.

Il neo eletto De Luca potrebbe ritrovarsi, sulla base alle diverse interpretazioni offerte, in uno di tre possibili scenari che provocherebbero conseguenze differenti a seconda dell’attuazione.

La prima opzione è quella proposta dall’ipotesi del viceministro dell’interno Filippo Bubbico, e riguarda la sospensione solamente dopo la proclamazione.

Secondo l’ex governatore della Basilicata “ il tempestivo avvio del procedimento” della legge Severino si avrà solo dopo la prima seduta del governo regionale, in cui lo stesso De Luca avrà la possibilità di presentare la propria Giunta.

La sospensione da parte del Presidente del Consiglio prevista dalla stessa legge (a seguito della condanna per abuso di ufficio decretata dal Tribunale di Salerno lo scorso aprile), quindi, sarà possibile esclusivamente dopo l’insediamento e la conseguente proclamazione degli eletti.

In questo specifico caso si potrebbe mettere in atto una delle soluzioni già considerate per la Campania, quale la nomina di una sorta di presidente vicario in grado di portare avanti il mandato anche se non necessariamente fino al termine della legislatura.

vincenzo-de-luca

Vincenzo De Luca

Una seconda e più scomoda ipotesi arriva dalle parole dell’avvocato Gianluigi Pellegrino, il legale che per conto del Movimento difesa del cittadino ha ottenuto la sentenza in Cassazione che ha escluso la competenza del Tar sull’applicazione della legge Severino.

Per Pellegrino il neo presidente eletto non avrà alcuna possibilità di presentare la propria giunta in quanto, come affermato in precedenza dalla Corte Costituzionale, ciò rappresenterebbe non solo un atto “contrario a norme imperative di ordine pubblico” ma non offrirebbe alcuna possibilità di entrata in contatto con la cosa pubblica.

L’ipotesi più accreditata per l’avvocato è la proclamazione di De Luca da parte della Corte di Appello con un simultaneo provvedimento di sospensione da parte del Governo in base alla legge. Le conseguenze di questo possibile scenario non possono che essere le urne, con un sostanziale “governo traghettatore” fino alla nuova data prevista.

Un’altra opzione possibile potrebbe verificarsi a causa dell’azione della Procura di Salerno: i giudici salernitani hanno depositato il ricorso in Corte d’Appello per la condanna di Vincenzo De Luca per peculato. Per questo specifico reato contestatogli l’ex Sindaco di Salerno è stato già assolto, in merito alla questione sul project manager del termovalorizzatore di Salerno, pur ricevendo comunque una condanna per abuso di ufficio.

L’ulteriore ricorso della magistratura complicherebbe ogni tipo di scenario avendo il merito di diminuire qualsiasi tipo di “azione alternativa” considerata.

L’elezione di De Luca a presidente della Regione Campania continua a destare scalpore nonostante le diverse ipotesi di prosieguo. Esiste un’ancora di salvezza (con annesse responsabilità politiche e morali…): la modifica della Legge Severino.

[ads2]