31 Agosto 2016 - 13:25

Webete, come convogliare il vissuto della società in un unico aggettivo

Webete

Webete ovvero come convogliare tutto il vissuto della società in un unico aggettivo. A coniare questo termine così lapidario ed efficace è stato Enrico Mentana, che ha apostrofato un utente con cui stava amabilmente conversando su Facebook

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Webete, l’uomo del nuovo millennio. Un aggettivo che convoglia in sé tutte le caratteristiche che il genere umano ha acquisito nell’era di internet. Certo, non siamo tutti così, ma qualche giorno fa un incauto utente ha pensato bene di dare al mondo una efficace dimostrazione di quanto il web, e la circolazione di informazioni sulla rete, siano in grado di lobotomizzare completamente le menti, rendendo “webete” anche una persona apparentemente pensante.

L’episodio

A seguito della terribile tragedia che ha compito il centro Italia nei giorni scorsi, il web si è scatenato sollevando polveroni e polemiche sui temi più svariati. Dai vegani, che vedevano nel terremoto una manifestazione del “karma” che si rivoltava contro i barbari abitanti di amatrice, che massacrano i poveri maiali indifesi per produrre il loro famoso sugo, fino ai complottisti che incolpavano il governo e Renzi, come se da soli potessero muovere le zolle della crosta terrestre a loro piacimento. Ma numerosi sono stati anche coloro che si sono accaniti contro gli immigrati: secondo questi utenti, gli hotel occupati dagli immigrati avrebbero dovuto essere sgomberati per far posto ai terremotati.

Un incauto utente, però, ha ben pensato di esprimere la sua opinione, frutto di approfondite indagini e profonda conoscenza dello scenario in questione, scrivendo sul profilo del più stakanovista dei direttori di telegiornale mai visti, Enrico Mentana. Pessima idea! Il direttore, con la consueta proprietà di linguaggio e dandogli del “lei”, ha definito l’utente un “webete”.

webete

webete: il termine coniato da Enrico Mentana per i disinformati del web

Dicesi “webete” una persona che il web ha reso, appunto, ebete, ovvero completamente privo di senso e che, in virtù di questo agisce. Un esempio pratico e abbastanza recente, è dato dall’episodio della famosa immagine di Steven Spielberg in posa accanto al “cadavere” di un dinosauro. Il web si accanì contro il regista, definendolo nel peggiore dei modi, perché posava sorridente accanto al cadavere di un povero animale indifeso.

Nessuno, in quel caso, si era reso conto, prima di scrivere, che quel “cadavere” apparteneva a un dinosauro. Vi ricordate nel primo “Jurassic Park” l’episodio del triceratopo che muore? Ecco, il “cadavere” era il suo. Li i “webeti” furono milioni, tutti contro il regista assassino.

Questo nuovo “webete” invece è un buontempone che si è scagliato contro gli immigrati usurpatori di alberghi e contro il provvedimento di sospensione delle tasse e dei mutui per le case che sorgevano sui territori interessati dal terremoto. Enrico Mentana ha risposto all’utente e ha in questo modo creato un precedente storico, coniando questo meraviglioso aggettivo.

Se “petaloso” è un neologismo che non trova poso spazio nel linguaggio corrente, per “webete” la situazione è ben diversa. Mentana è l’eroe del 2016 per acclamazione, e adesso gli utenti dovranno stare molto attenti se non vorranno essere apostrofati come “webeti”.

Grazie direttore, finalmente ci ha dato una definizione che convogli in se tutto quello che persone del genere rappresentano, il tutto senza sprecare tempo prezioso in inutili discorsi per far capire loro, invano, quante sciocchezze dicono. “Sei un webete”, punto. Che termine meraviglioso, grazie direttore Mentana!

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