18 Luglio 2022 - 10:34

West Nile, tutto quello che c’è da sapere sul virus delle zanzare

Un'encefalite causata dal virus West Nile ha causato la morte di un 83enne in Veneto. Ma ecco perchè non c'è da preoccuparsi

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E’ balzato sulle prime pagine dei quotidiani italiani a causa del decesso di un 83enne veneto, ma il virus West Nile non è una novità. Scopriamo il perchè.

Isolato per la prima volta già nel 1937, il West Nile fa parte del gruppo dei Flaviviridae ed è in Uganda che i ricercatori hanno potuto inizialmente riscontrare la presenza della malattia. Proprio in quella regione definita del “Nilo Occidentale” da cui poi ha avuto ampia diffusione nel resto dell’Africa, in Asia Occidentale, Europa, Australia e America.

In Italia è prevalentemente il Nord, si veda il recente caso in Veneto, a destare maggiori preoccupazioni per la diffusione del virus.

Sintomi e mortalità del West Nile

La sintomatologia del virus non rappresenta un vero e proprio pericolo per gli esseri umani: trasmesso soprattutto tramite zanzare e uccelli, nella maggior parte dei casi gli infetti si rivelano asintomatici. I sintomi riscontrabili in una percentuale ridotta riguardano febbre, mal di testa, nausea, vomito e sfoghi cutanei. Anziani e fragili, invece, possono mostrare una sintomatologia più grave, che consiste in febbre alta, debolezza muscolare, tremori, convulsioni, paralisi e coma.

Vaccini e cure

Allo stato attuale delle cose, non esistono vaccini per il virus West Nile: con un siero efficace ancora in fase di sperimentazione, al momento il primo strumento di contrasto della malattia consiste nella prevenzione. Si consiglia, infatti, di ridurre al minimo l’esposizione alle punture di zanzara.

Per quanto riguarda il trattamento del malato, invece, nella maggior parte dei casi si procede con un semplice decorso dei sintomi del virus. Non è stata ancora individuata una terapia specifica per la cura della malattia del Nilo.