3 Giugno 2018 - 17:02

7° Arte: #21 Ben-Hur – Scontro tra imperi

ben-hur

Film del 1960, uno dei colossal di maggior ambizione hollywoddiana. “Ben-Hur” è un dramma-epico diretto da William Wyler con Charlton Heston protagonista. Detiene il record di Premi Oscar (11) insieme a “Titanic” e “Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re”

Erano trascorsi circa due dozzine di anni da quando le produzione cinematografiche avevano iniziato le progettazioni delle pellicole a colori. Con Via col Vento del 1939 i film a colori iniziarono la loro ascesa, grazie anche alla dimostrazione di Hollywood nella realizzazione di prodotti altamente costosi e pericolosi.

Ben-Hur ripete e conferma l’identica strategia quando, nel 1960, vince 11 premi Oscar abbattendo tutti i record della critica. Una produzione lunga e ambiziosa, al fine di realizzare una pellicola drammatica ma allo stesso tempo epica.

L’odio e le idee che alimentano la vita

La pellicola abbraccia e percorre in parallelo la cronologia della nascita e della morte di Cristo. Infatti ne è il sottotitolo A Tale of the Christ, con Claude Heater che interpreta lo stesso Gesù Cristo, senza mai però essere ripreso in volto.

Il film però si concentra sulle vicende della pericolosa provincia della Giudea, sotto la guida dei governatori romani Valerio Grato e Messala. Quest’ultimo è stretto da una forte amicizia sin dalla nascita con Judah Ben-Hur, nobile principe giudeo, ma con buoni rapporti diplomatici con l’impero romano.

I meccanismi politici andranno però a intaccare questa delicata amicizia, mantenendo un legame tra Messala e Ben-Hur guidato dall’odio e dal desiderio di vendetta.

Ben-Hur è autore di un viaggio attraverso la perdizione e la misericordia, il tutto accompagnato dall’espansione delle parole di Cristo. Un perdono, quello di Ben-Hur, che non riesce a far suo, fino a farsi consumare dal suo stesso odio e dalla sete di vendetta.

Ben-Hur è una pellicola che si concentra sulla pericolosità delle idee, soprattutto quelle idee nuove che vanno a intaccare qualcosa di statico e rigido, come per esempio l’impero romano che riecheggia per tutta la pellicola col fiato sul collo dei personaggi e dello spettatore.

Il kolossal e le vittorie agli Oscar

Quando furono effettuate le scelte per il cast di Ben-Hur le problematiche non furono poche. Quella che riecheggiò maggiormente, fu quella di scegliere Charlton Heston (che aveva già lavorato col regista) anziché Kirk Douglas.

Quest’ultimo desiderava a tutti i costi il ruolo del protagonista Judah Ben-Hur, a discapito di qualsiasi altro ruolo. Considerato il rifiuto, Douglas produsse e recitò in un altro colossal di quell’epoca: Spartacus, diretto da Stanley Kubrick.

Le due pellicole infatti condividono i toni epici, alternati da scene mozzafiato tra combattimenti in Spartacus e corse con le brighe in Ben-Hur. Senza però abbandonare l’aspetto drammatico, se in Spartacus vige la forte speranza di vivere in libertà, in Ben-Hur viene presentato un continuo contrasto tra il popolo romano e le credenze cristiane.

Ben-Hur fu realizzato con così tanti mezzi e con così tanta dedizione da diventare il colossal più longevo tra gli spettacoli del grande schermo: oltre 220′ per il film di Wyler che vinse la bellezza di 11 Premi Oscar. Un successo di pubblico e critica, figlio delle ottime prestazioni attoriali e degli esperimenti – funzionali – alla regia e al comparto tecnico, sotto una colonna sonora epica e incalzante.

Tutt’oggi questo record viene protetto da Ben-Hur con l’ex equo di altri film che verranno prodotti molti anni dopo: il primo è Titanic, il secondo è Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re.

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