1 Settembre 2022 - 11:34

Cina, l’Onu accusa lo Xinjiang per crimini contro l’umanità

L'Onu pubblica un nuovo fascicolo contro le violenze nella regione a nord Ovest dello stato cinese. Da Pechino provano a smentire

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Hanno provato in tutti i modi a non far uscire la notizia, a farla poi passare per diffamazioni contro i cinesi. Ma la realtà dei fatti è un’altra, e certo non è una novità quello che accade a nord-ovest della Cina. Nella regione dello Xinjiang è nota ormai la politica crudele riservata agli uiguri. La gente di origine turcofona che costituisce la maggioranza della popolazione di quelle terre è da anni ormai vittima delle violenze cinesi. La questione uiguri è già stato reso noto al mondo, e il genocidio culturale attuato da Pechino è una violazione dei diritti umani.

Oggi, allo scadere del mandato dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, il signor Michelle Bachelet, è stato pubblicato un rapporto da parte dell’Onu. Secondo il fascicolo divulgato infatti, sarebbero stati diverse le testimonianze di uiguri maltrattati nello Xinjiang, specie nei “campi di rieducazione“, ossia dei carceri. Su 26 ex detenuti, due terzi hanno dichiarato di aver subito violenze e torture da parte dei secondini cinesi.

L’entità della detenzione arbitraria e discriminatoria di membri della comunità uigura e di altri gruppi a maggioranza musulmana può equivalere a crimini internazionali, in particolare crimini contro l’umanità” Questo un estratto del rapporto pubblicato dall’Onu. “Le pratiche – continua riguardo la smentita da Pechino – ricorrenti di tortura o maltrattamenti, comprese le cure mediche forzate e le cattive condizioni carcerarie, sono credibili, così come le accuse individuali di violenza sessuale e di genere“.

Come risposta, la Cina ha sostenuto che i centri siano nati come luogo per la formazione professionale. Questo lo scopo primario dei “campi”, i quali servivano anche per allontanare le persone al fanatismo religioso. Gli “studenti” del centro al momento sarebbero stati tutti formati, per questo sarebbe in programma la chiusura di ogni sede.