1 Settembre 2018 - 12:02

Accise benzina: il taglio promesso da Salvini dov’è?

Accise Magistratura

Lo scorso 1° Marzo, in un video, Salvini aveva promesso il taglio delle accise sulla benzina. Intanto, il prezzo del pieno è aumentato

L’Italia si deve rassegnare. Vive in un’epoca fatta di promesse continue, senza che queste ultime vengano mantenute. Lo scorso 1° Marzo, Matteo Salvini aveva diffuso un video in cui prometteva il taglio delle accise sulla benzina. Ma com’è la situazione, attualmente?

Le tasse a cui alludeva il ministro dell’Interno non esistono più da oltre vent’anni. Fin dal 1995 l’accisa sui carburanti è definita in modo unitario e il gettito che ne deriva non finanzia specifiche attività, quanto il bilancio statale nel suo complesso. Ma c’è un’altra verità di fondo che il leghista non ammette.

Giovanni Paglia, ex deputato di SEL, ora esponente di LeU, il 30 Agosto scorso ha scritto, tramite un post su Facebook, una sostanziale verità: “Salvini aveva promesso che il taglio delle accise sulla benzina lo avrebbe fatto nel primo Consiglio dei Ministri, poi entro l’estate, ora entro l’anno, domani chissà. Intanto da gennaio il pieno è più caro del 7%.

Dunque, una promessa che sostanzialmente non è stata mantenuta, e che fondamentalmente mai potrà mantenere, per una questione meramente storica. Anzi, addirittura, il costo del pieno è abbondantemente aumentato. Segno che il nuovo Governo non è poi tanto dissimile dai precedenti.

L’aumento

Ma vediamo di quanto è aumentato il costo del pieno per gli italiani da inizio anno. Secondo le tabelle del Ministero dello Sviluppo Economico, il prezzo al consumo della benzina senza piombo a gennaio 2018 era di 1.568,60 € ogni mille litri.

A luglio era passato a 1.630,46 € ogni mille litri, con un aumento del 4% dovuto all’aumento del prezzo industriale e conseguentemente dell’Iva. Le accise, invece, sono rimaste addirittura invariate, da gennaio 2015, sul costo fisso di 728,40 € ogni mille litri.

Il gasolio, sempre secondo le tabelle Mise, a gennaio costava 1.443,27 € ogni mille litri. A luglio era aumentato a 1.508,74 €, con un aumento del 4,5% anche in questo caso legato alla crescita del prezzo industriale e dell’Iva.

Le accise sono rimaste invariate (sempre da gennaio 2015) a 617,40 € ogni mille litri.

Dunque, in sostanza, il deputato Paglia ha ragione. L’aumento effettivo del costo per il pieno della benzina per le auto è avvenuto. Seppure con percentuali troppo esagerate (il 4 per cento circa invece del 7), l’incremento effettivo c’è stato. E di questo, il beneamato ministro dell’Interno Salvini non ha tenuto minimamente conto.

Il taglio dov’è?

Dunque, a conti fatti, l’Italia si trova davanti all’ennesima promessa non mantenuta da parte di una classe politica abituata troppo bene a predicare, e troppo male a razzolare. Dalle dichiarazioni rilasciate da Salvini, risulta che avesse prima promesso di procedere a questo taglio “al primo Consiglio dei ministri” e poi “entro l’anno”. Non vi sono dichiarazioni che parlassero del taglio “entro l’estate”.

Se quindi risulta disattesa la prima promessa, la seconda potrebbe ancora avverarsi nei prossimi mesi. O almeno, questo è ciò che sperano gli italiani, sempre meno fiduciosi nell’operato della politica italiana.

Salvini, da bravo distrattore e da bravo elemento comunicatore della classe politica, ha preferito concentrare tutte le sue energie su dibattiti, conferenze e proclami appariscenti. Il tutto per disperdere la mente dell’elettorato, in modo da nascondere ciò che ha realizzato, ovvero il nulla più assoluto.

Un’altra promessa infranta. L’ennesima. La popolazione italiana è ancora ammaliata dalle sue parole, dal suo stile comunicativo. Ma Matteo deve cominciare a darsi da fare, o rischia di scadere al pubblico, come il più banale acerrimo nemico Matteo Renzi.

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