28 Marzo 2022 - 18:06

Addio Batteria tradizionale, si passa alle ricaricabili

Addio Batteria tradizionale: verso la stretta sulle pile tradizionali

Batteria ricaricabile

Addio Batterie tradizionali. E’ questa la novità che arriva dall’UE. Dopo l’addio alla plastica monouso, continua la stretta verso un mercato sempre più green.

Per questo le pile tradizionali lasceranno il passo a quelle ricaricabili. Diverse novità sono anche da segnalare nel mondo dei pc e degli smartphone.

Addio Batteria tradizionale: la normativa UE

Ridurre gli sprechi e favorire la sostenibilità dell’elettronica al consumo: sono questi i capisaldi da regolamentare. L’uso massiccio di pile sta diventando sempre più importante e da qui si pone il problema forte dello smaltimento. Dove finiscono tutte queste batterie?

Prima di porci questa domanda forse è meglio porci un rimedio. Infatti, salvo modifiche dell’ultima ora, la nuova normativa Ue entrerà in vigore nel 2024. Il tutto ci porterà ad un percorso che ci porterà a dire addio alle pile non ricaricabili. Per essere più precisi, entro il 2023 tutte le batterie “non ricaricabili” dovranno riportare questa dicitura sulle etichette mentre dal 2027 in poi dovranno sparire dal mercato per lasciare il campo solo alle ricaricabili.

L’obiettivo è quello di recuperare dai rifiuti, metalli come cobalto, piombo, litio e nichel da riutilizzare per produrre nuove batterie ricaricabile.

Per i pc, tablet e smartphone la normativa Ue prevede l’obbligo per i costruttori di rendere facilmente sostituibile la batteria. Tutti dovranno essere in grado di sostituire la batteria senza recare grossi danneggiamenti al dispositivo. Inoltre, le batterie dei dispositivi dovranno essere commercializzate per almeno 10 anni dalla data di uscita del prodotto, garantendo così il diritto alla riparazione.

C’è poi la questione controversa della batteria universale, ossia una batteria uguale per tutti i device che possa essere ricaricata con lo stesso caricabatterie per vari device. Questo porterebbe non solo a notevoli risparmi per i consumatori ma anche a meno rifiuti elettronici da smaltire. Su questo vi è una querelle in atto tra tutto il mondo della produzione dell’elettronica. Vedremo chi la spunterà.